Alibaba
L’ombra BAT (Baidu, Alibaba, Tencent) su e-commerce e finanza
15 Aprile 2016 09:39
no da tempo battaglia per conquistare il favore dei consumatori del ceto medio cinese. E l’intensità della concorrenza ha rivoluzionato il settore delle vendite al dettaglio, dei media e della finanza in Cina (e non solo). Stiamo parlando dei tre colossi internet «made in China» Baidu, Alibaba e Tencent (noti collettivamente con l’acronimo BAT) che in meno di dieci anni hanno conquistato nel complesso 1,8 miliardi di utenti. Un successo crescente che ha portato queste imprese ad esercitare oggi una crescente influenza sulle scelte dei consumatori, sulla finanza, sulla produzione manifatturiera e sull’economia nel suo insieme: in base ad uno studio del McKinsey Global Institute, l’espansione di internet potrebbe incrementare anche di 1 punto percentuale il tasso di crescita del PIL cinese fino al 2025.
Il settore dove l’influenza del BAT è maggiore è il commercio online. Una quota crescente di cinesi predilige la comodità dello shopping online e delle consegne a domicilio, per non dover affrontare l’inquinamento atmosferico e il traffico. Lo shopping è un’attività svolta sempre più spesso da dispositivi mobili, usati da quasi il 90% degli utenti in Cina per accedere a Internet. I consumatori usano gli smartphone per ordinare beni locali ed effettuare prenotazioni di ogni tipo, dai biglietti del cinema ai ristoranti. Ecco perché i colossi cinesi di internet hanno investito somme ingenti nei servizi locali, nella speranza di attrarre un maggior numero di utenti verso le proprie piattaforme. In base a stime elaborate da J.P. Morgan, il mercato online-to-offline (O2O) in Cina ha un valore di circa 12.000 miliardi di renminbi (cioè 1.800 miliardi di dollari o 1.600 miliardi di euro).
Secondo i consulenti di Pictet Asset Management, un altro settore sul punto di essere trasformato dall’inesorabile avanzata dei BAT è la finanza. Quando il governo ha deciso di concedere cinque licenze bancarie nel 2015, Baidu, Tencent e Alibaba hanno risposto all’appello. Tencent ha acquisito una partecipazione del 30% in WeBank mentre Alibaba oggi controlla MYbank, la prima banca online in Cina, che sta sviluppando una tecnologia di pagamento basata sui «selfie», usando metodi di riconoscimento facciale. Anche Alibaba è attiva nel settore dei servizi finanziari attraverso la propria divisione Ali Loans, che fornisce credito ai consumatori e alle imprese. È vero che un possibile rallentamento economico in Cina potrebbe intaccare le ambizioni di crescita del BAT e, più un generale, delle Internet company cinesi. Ma queste rappresentano una realtà consolidata e costituiscono un importante elemento della transizione del Paese verso un’economia trainata dai consumi e il loro ruolo nella vita quotidiana della popolazione risulta giorno dopo giorno sempre più fondamentale. Al punto che si può affermare che la vera rivoluzione tecnologica sta avvenendo in Cina.
Il settore dove l’influenza del BAT è maggiore è il commercio online. Una quota crescente di cinesi predilige la comodità dello shopping online e delle consegne a domicilio, per non dover affrontare l’inquinamento atmosferico e il traffico. Lo shopping è un’attività svolta sempre più spesso da dispositivi mobili, usati da quasi il 90% degli utenti in Cina per accedere a Internet. I consumatori usano gli smartphone per ordinare beni locali ed effettuare prenotazioni di ogni tipo, dai biglietti del cinema ai ristoranti. Ecco perché i colossi cinesi di internet hanno investito somme ingenti nei servizi locali, nella speranza di attrarre un maggior numero di utenti verso le proprie piattaforme. In base a stime elaborate da J.P. Morgan, il mercato online-to-offline (O2O) in Cina ha un valore di circa 12.000 miliardi di renminbi (cioè 1.800 miliardi di dollari o 1.600 miliardi di euro).
Secondo i consulenti di Pictet Asset Management, un altro settore sul punto di essere trasformato dall’inesorabile avanzata dei BAT è la finanza. Quando il governo ha deciso di concedere cinque licenze bancarie nel 2015, Baidu, Tencent e Alibaba hanno risposto all’appello. Tencent ha acquisito una partecipazione del 30% in WeBank mentre Alibaba oggi controlla MYbank, la prima banca online in Cina, che sta sviluppando una tecnologia di pagamento basata sui «selfie», usando metodi di riconoscimento facciale. Anche Alibaba è attiva nel settore dei servizi finanziari attraverso la propria divisione Ali Loans, che fornisce credito ai consumatori e alle imprese. È vero che un possibile rallentamento economico in Cina potrebbe intaccare le ambizioni di crescita del BAT e, più un generale, delle Internet company cinesi. Ma queste rappresentano una realtà consolidata e costituiscono un importante elemento della transizione del Paese verso un’economia trainata dai consumi e il loro ruolo nella vita quotidiana della popolazione risulta giorno dopo giorno sempre più fondamentale. Al punto che si può affermare che la vera rivoluzione tecnologica sta avvenendo in Cina.