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Meeting Fed, il focus ora è tutto sugli Stati Uniti
29 Aprile 2016 09:28

municato stampa della Fed subito dopo il meeting di mercoledì, la novità principale è legata alla mancanza di riferimento all'economia globale: quest’ultima non sembra più costituire una fonte di pericolo almeno nel breve termine.
Lo rileva Philippe Waechter, Capo Economista di Natixis AM., secondo il quale il messaggio della Fed sull'economia è stato tutto focalizzato sugli Stati Uniti e sul suo momentum. “La banca centrale si è accorta che l'occupazione e il reddito reale dei consumatori seguono traiettorie robuste. Al contempo, però, persistono alcune perplessità circa la bassa dinamica degli investimenti e le esportazioni nette. Non sono invece menzionati i rischi sulla crescita e sull'inflazione” specifica Philippe Waechter.
La Fed, inoltre, non ha segnalato la possibilità di un rialzo dei tassi nella prossima riunione di giugno: non vi è alcun riferimento specifico focalizzato sulla riunione di giugno, contrariamente a quanto visto nel comunicato stampa di ottobre, prima della riunione di dicembre, durante la quale la Fed ha aumentato il suo tasso principale.
“Dubito che la dinamica economica migliorerà rapidamente: non sono convinto di un sistematico recupero del secondo trimestre” sottolinea Philippe Waechter che fa presente come sia probabile che il contesto globale possa essere più complesso la prossima riunione della Fed prevista per il 14 e il 15 giugno. Infatti, tale meeting sarà a ridosso del referendum Brexit (23 giugno). Inoltre si dovrebbero tenere anche le elezioni generali in Spagna (probabilmente prima del 26 giugno), il secondo turno di elezioni presidenziali austriache e, oltretutto, con la questione greca ancora da risolvere.
“In altre parole, se l'incertezza sistemica cresce sull'Europa, gli assets degli Stati Uniti potrebbero essere percepiti come rifugio sicuro. Pertanto, in questo ambiente, la Fed potrebbe mantenere invariato il suo tasso alla riunione di giugno” conclude Philippe Waechter.
Lo rileva Philippe Waechter, Capo Economista di Natixis AM., secondo il quale il messaggio della Fed sull'economia è stato tutto focalizzato sugli Stati Uniti e sul suo momentum. “La banca centrale si è accorta che l'occupazione e il reddito reale dei consumatori seguono traiettorie robuste. Al contempo, però, persistono alcune perplessità circa la bassa dinamica degli investimenti e le esportazioni nette. Non sono invece menzionati i rischi sulla crescita e sull'inflazione” specifica Philippe Waechter.
La Fed, inoltre, non ha segnalato la possibilità di un rialzo dei tassi nella prossima riunione di giugno: non vi è alcun riferimento specifico focalizzato sulla riunione di giugno, contrariamente a quanto visto nel comunicato stampa di ottobre, prima della riunione di dicembre, durante la quale la Fed ha aumentato il suo tasso principale.
“Dubito che la dinamica economica migliorerà rapidamente: non sono convinto di un sistematico recupero del secondo trimestre” sottolinea Philippe Waechter che fa presente come sia probabile che il contesto globale possa essere più complesso la prossima riunione della Fed prevista per il 14 e il 15 giugno. Infatti, tale meeting sarà a ridosso del referendum Brexit (23 giugno). Inoltre si dovrebbero tenere anche le elezioni generali in Spagna (probabilmente prima del 26 giugno), il secondo turno di elezioni presidenziali austriache e, oltretutto, con la questione greca ancora da risolvere.
“In altre parole, se l'incertezza sistemica cresce sull'Europa, gli assets degli Stati Uniti potrebbero essere percepiti come rifugio sicuro. Pertanto, in questo ambiente, la Fed potrebbe mantenere invariato il suo tasso alla riunione di giugno” conclude Philippe Waechter.