diversificazione

Parte lunedi 16 maggio la MoneyFarm Investment Boutique

13 Maggio 2016 09:25

financialounge -  diversificazione educazione finanziaria Giovanni Daprà MoneyFarm MoneyFarm Investment Boutique Paolo Galvani
o e proprio «museo di educazione finanziaria» che consentirà ai visitatori di scoprire il valore della diversificazione e di svelare tutta una serie di luoghi comuni, sbagliati, sulla finanza e la propria attitudine negli investimenti. È la MoneyFarm Investment Boutique (MIB), una manifestazione di due mesi dedicata ad educazione finanziaria, innovazione, imprenditoria e cambiamento che sarà gratuita e aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 9.30 alle 20.00 dal 16 maggio fino all’8 luglio, presso lo spazio di via Fiori Chiari a Milano.

“Trasparenza, indipendenza, tecnologia e innovazione sono da sempre i valori fondanti di MoneyFarm: intorno a questi abbiamo deciso di costruire un programma di cultura ed educazione finanziaria dedicato alla città” dichiarano Paolo Galvani e Giovanni Daprà, Presidente e AD di MoneyFarm, che poi aggiungono: “In tema di investimenti le cose importanti da sapere per occuparsi bene dei propri soldi sono poche e semplici. Il senso e lo scopo di questo progetto è renderle accessibili a tutti”.

I visitatori potranno infatti scoprire, interagendo con installazioni, altamente metaforiche, realizzate in legno e con il sapore di giochi d’antan, il valore della diversificazione negli investimenti, una serie di luoghi comuni, errati, sulla finanza e la propria attitudine come investitore. Molti i linguaggi e le forme di interazione, utilizzate all’insegna di informazione, spettacolarità, riflessione e divertimento, che si pongono l’obiettivo di rendere accessibili a tutti i temi di economia e finanza trasmettendo, al tempo stesso, una serie di insegnamenti per capire, giudicare ed agire in questo ambito con maggiore autonomia e consapevolezza.

Con un sottile filo rosso capace di legare idealmente tutti gli appuntamenti in calendario: educazione e divulgazione finanziaria, esigenza particolarmente sentita in Italia che, tra i paesi ricchi, è quello dove la financial literacy è meno diffusa e l’analfabetismo finanziario tra i più elevati

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