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Idee di investimento – Azioni – 16 maggio 2016

16 Maggio 2016 09:20

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ioni monetarie accomodanti e una maggiore solidità dei bilanci societari che offre flessibilità e adattabilità. Sono questi i fattori di supporto all’azionario Europa individuati dagli esperti di Goldman Sachs AM (GSAM) secondo i quali, il miglioramento dei fondamentali economici e societari, è in grado di determinare un recupero della crescita degli utili. Anche perché, l’Europa è ancora nelle prime fasi dei propri cicli (economico e dei profitti), con gli utili ancora inferiori di circa il 25% rispetto al proprio massimo del 2007. “Tenendo conto che i margini di profitto e gli utili per le imprese europee hanno storicamente seguito l’andamento delle società statunitensi e che dal 2011 hanno notevolmente segnato il passo, sussiste un ampio spazio per un recupero” sottolineano, nell’articolo “Azioni Europa, una ripresa sulla scia del recupero dei profitti”, gli esperti di GSAM che fanno notare, a questo proposito, come gli utili del quarto trimestre 2015 siano stati caratterizzati da una dinamica positiva, in particolare da parte delle società orientate verso il mercato interno esposte ai consumatori europei, che hanno mostrato segni di ripresa.

Secondo Victoria Leggett, gestore azionario europeo di Union Bancaire Privée (UBP), tenendo conto che i dividendi dell’indice MSCI Europe, nei prossimi cinque anni, potrebbero aumentare, e immaginando una discreta crescita degli EPS (utili per azione), ci sono le condizioni per creare un interessante profilo total return per l’investimento azionario europeo. Per la manager, è però di vitale importanza che gli investitori effettuino degli stress test sulla sostenibilità e sull’effettiva capacità delle società di garantire flussi di dividendi. “Non contano soltanto i bilanci, ma anche la visibilità dei flussi di cassa e le potenziali richieste sugli stessi. È anche importante considerare la vulnerabilità degli utili di una società rispetto alla tassazione o a cambiamenti legislativi da parte di governi poco sensibili alle conseguenze (settore delle utility). Un mercato geografico ampio aiuta a minimizzare questa tipologia di rischio e aiuta a evitare anche la vulnerabilità nei confronti di aspetti politici relativi a singole regioni o Paesi (beni di prima necessità)” sottolinea nell’articolo “Azionario Europa, un interessante profilo di total return” Victoria Leggett.

D’altra parte l’accurata selezione dei settori vale in tutti i mercati azionari anche e soprattutto i quelli meno conosciuti e meno coperti dagli analisti finanziari. Come per esempio quello cinese. “Ad oggi, ci concentriamo sui settori dei consumi discrezionali, dell’healthcare e della tecnologia, non dimenticando come i primi due settori erano stati tra i peggiori da inizio 2016” rivela nell’articolo “Borse, l’importanza di scegliere il settore giusto”, Jian Shi Cortesi, gestore del fondo Julius Baer Multistock China Evolution di GAM che poi spiega: “Si tratta di settori che, dal nostro punto di vista, continueranno a offrire buone opportunità di investimento anche grazie al perdurante trend di espansione dell’e-commerce e del mobile gaming, alla ripresa del mercato dei liquori cinesi, alla domanda crescente di auto elettriche e al percorso di crescita strutturale nel ramo delle assicurazioni, dell’istruzione e dei viaggi. E alla luce di tali considerazioni, abbiamo sfruttato il sell-off (vendita sul mercato di titoli senza limitazione di prezzo e di quantità) del primo trimestre per aggiungere in portafoglio alcuni titoli che ci sembravano molto sottovalutati”.

Sempre a livello di settori, se Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, nell’articolo “Perchè siamo positivi sull’energia e neutrali sugli high yield”, continua a preferire l’energia, alla luce anche del fatto che i produttori sembrano interessati ad affrontare un eccesso di capacità, Fidelity International guarda con particolare attenzione all’healthcare e all’IT.

Le risposte raccolte nell’Analyst Survey 2016 (l’indagine promessa da Fidelity ogni anno coinvolgendo i propri analisti del comparto azionario e di quello obbligazionario corporate per ricavare informazioni sui fondamentali delle società), confermano che l’impatto dell’innovazione è visto permeare quasi tutti i settori ma assume implicazioni particolari nell’healthcare e nell’IT, dove crea opportunità di mercato e flussi di ricavi. Com’è spiegato nel dettaglio nell’articolo “Innovazione, le migliori opportunità nei settori tecnologia e salute”, il settore che registra l’impatto diretto più alto dell’innovazione tecnologica è l’IT: le nuove tecnologie, infatti, distruggono il vecchio scenario più rapidamente che mai, rimodellando le fonti di ricavi in una serie di aree e creano nuove opportunità. Nell’healthcare, invece, l’innovazione ha una natura diversa, orientata alla Ricerca e Sviluppo (R&D) più che in nuove tecnologie.

Intanto Joachim Klement, Head of Thematic Research e Managing Director di Credit Suisse, ha illustrato un nuovo tema d’investimento, Investire per la crescita e l’inflazione, che prevede un posizionamento in quattro settori di Borsa: immobiliare, salute, beni di consumo ciclici e non ciclici. Secondo Joachim Klement, questi quattro settori offrono agli investitori l’opportunità di proteggersi dall’incremento delle pressioni inflazionistiche, beneficiando al contempo di una crescita economica positiva. “I rischi correlati a questo nuovo tema sono principalmente connessi alla nostra previsione, secondo cui l’inflazione crescerà nei prossimi mesi; se l’inflazione non aumenterà, o se la crescita si indebolirà in misura significativa, anche questo tema potrebbe potenzialmente evidenziare una flessione” puntualizza tuttavia nell’articolo “Un nuovo tema, Investire per la crescita e l’inflazione” Joachim Klement.

Infine, c’è da segnalare un gradito ritorno. Dopo una breve chiusura delle nuove sottoscrizioni per capacity del fondo, Morgan Stanley IM ha deciso di riaprire alle sottoscrizioni il 1 ottobre 2015 del comparto [tooltip-fondi codice_isin="LU0360483019"]Global Brands[/tooltip-fondi], un fondo globale (con un lungo e consolidato track record che inizia nel 2000) concentrato in titoli azionari di alta qualità con utili sostenibili nel tempo. Il comparto, come spiegato nell’articolo “Global Brands Fund, difesa e attacco in un’unica strategia di portafoglio”, punta ad offrire un profilo di rischio/ rendimento che si differenzia rispetto a molti altri prodotti azionari globali selezionando società di qualità eccezionalmente elevata (definiti compounder), il cui vantaggio competitivo è legato ad attività intangibili difficili da replicare e al potere di stabilire i prezzi, in modo da generare elevati rendimenti nelle fasi di rialzo dei mercati e di contribuire alla protezione del capitale nelle fasi di ribasso.

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