Credit Suisse
Obbligazioni e valute, c’è valore non solo nei mercati emergenti
16 Maggio 2016 10:20
zio anno l’indice generale dei fondi obbligazionari segna un +0,6%. Tra le categorie a reddito fisso che hanno reso di più figurano quelle relative ai fondi obbligazionari paesi emergenti in valuta locale (+6,8%), quelli degli obbligazionari paesi emergenti in euro (+5,4%), quella degli obbligazionari corporate bond euro investment grade (+2,5%), quella degli obbligazionari governativi internazionali (+2,3%) e quella degli obbligazionari governativi euro a medio lungo termine (+1,3%). In rosso, invece, gli obbligazionari area dollaro (-3,6%), trainati al ribasso dal calo del biglietto verde rispetto all’euro, e i fondi monetari area euro (-0,12%), per effetto dei tassi a zero del mercato monetario della moneta unica. Secondo gli addetti ai lavori, questo scenario contrastato non cambierà nei prossimi 6-12 mesi prefigurando pertanto opportunità selezionate.
“Sul reddito fisso manteniamo immutata la nostra strategia, ma ridurremmo le partecipazioni nei titoli di Stato core a beneficio dei crediti investment grade, focalizzandoci in particolare sui crediti in dollari statunitensi, che offrono spread creditizi (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato) più ampi e un miglior rendimento” sostiene Nannette Hechler-Fayd'herbe, Head of Investment Strategy di Credit Suisse, che continua a ravvisare valore anche nelle obbligazioni inflation linked, per via di una valutazione interessante rispetto alle attese sull’inflazione.
Per gli investitori con una maggiore tolleranza al rischio, Nannette Hechler-Fayd'herbe si attende buoni rendimenti dalle obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti ad alto rendimento come quelle brasiliane o turche, così come da quelle argentine in valuta forte. La manager ritiene inoltre che le obbligazioni ad alto rendimento emesse da aziende statunitensi dell’industria di base e dei beni strumentali siano valutate in modo allettante.
Per quanto riguarda invece le valute, pur astenendosi dall’assumere una posizione forte nel breve termine su qualsiasi delle principali coppie valutarie, Nannette Hechler-Fayd'herbe ritiene che la corona svedese (SEK) e quella norvegese (NOK) abbiano un buon potenziale per ottenere rendimenti positivi. Per la manager, infine, le valute dei mercati emergenti maggiormente sottovalutate sembrano essere il rublo russo (RUB) e il peso messicano (MXN), in particolare rispetto all’euro e al franco svizzero.
“Sul reddito fisso manteniamo immutata la nostra strategia, ma ridurremmo le partecipazioni nei titoli di Stato core a beneficio dei crediti investment grade, focalizzandoci in particolare sui crediti in dollari statunitensi, che offrono spread creditizi (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato) più ampi e un miglior rendimento” sostiene Nannette Hechler-Fayd'herbe, Head of Investment Strategy di Credit Suisse, che continua a ravvisare valore anche nelle obbligazioni inflation linked, per via di una valutazione interessante rispetto alle attese sull’inflazione.
Per gli investitori con una maggiore tolleranza al rischio, Nannette Hechler-Fayd'herbe si attende buoni rendimenti dalle obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti ad alto rendimento come quelle brasiliane o turche, così come da quelle argentine in valuta forte. La manager ritiene inoltre che le obbligazioni ad alto rendimento emesse da aziende statunitensi dell’industria di base e dei beni strumentali siano valutate in modo allettante.
Per quanto riguarda invece le valute, pur astenendosi dall’assumere una posizione forte nel breve termine su qualsiasi delle principali coppie valutarie, Nannette Hechler-Fayd'herbe ritiene che la corona svedese (SEK) e quella norvegese (NOK) abbiano un buon potenziale per ottenere rendimenti positivi. Per la manager, infine, le valute dei mercati emergenti maggiormente sottovalutate sembrano essere il rublo russo (RUB) e il peso messicano (MXN), in particolare rispetto all’euro e al franco svizzero.
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