Brexit

Brexit, una combinazione di strategie per contrastarne gli impatti

30 Maggio 2016 09:26

financialounge -  Brexit duration Mike Amey PIMCO Regno Unito sterlina
meno di un mese al referendum britannico sulla permanenza nell’Unione Europea e tra sondaggi e previsioni, tra pareri favorevoli e quelli contrari, comincia a crescere la tensione sui mercati e tra gli investitori. A dire il vero, alcuni effetti si sono già visti, con l’indebolimento della sterlina e il calo dei titoli di stato del Regno Unito: l’indice della Borsa di Londra si è mostrato invece più resistente in virtù della presenza sul listino di molte multinazionali e di società il cui fatturato dipende molto dai mercati esteri che hanno beneficiato della sterlina debole.

Resta il fatto che a mano a mano che la data del 23 giugno del Brexit si avvicina, è probabile che la tensione sui mercati tenda ad aumentare con inevitabili ripercussioni sui portafogli degli investitori.

Come difendersi?

Alcuni suggerimenti si sente di indicarli Mike Amey, Managing Director di PIMCO, nella sua analisi dal titolo «How to Play the Brexit Blues». “Nei nostri portafogli abbiamo cercato di combinare le posizioni che possono beneficiare della permanenza del Regno Unito nella UE con quelle che potrebbero ridurre il rischio di ribasso in caso di vittoria dei sostenitori dell’uscita” spiega Mike Amey che poi passa ad indicare la prima strategia: “Suggeriamo di acquistare obbligazioni bancarie del Regno Unito. Riteniamo che la recente sottoperformance di questi bond sia un'opportunità visto che alcune obbligazioni subordinate delle principali banche del Regno Unito offrono rendimenti dell'8% e oltre. Ci saranno sicuramente delle forti oscillazioni di prezzo in caso di uscita dall’UE ma non vediamo un rischio materiale di perdita del capitale”.

Un’altra strategia suggerita dal manager consiste poi nel mantenere l'esposizione alla duration (scadenza media dei titoli in portafoglio) del Regno Unito. “Constatiamo anche un buon profilo di rischio-rendimento nei Gilt (titoli di stato inglesi) a cinque e 10 anni, con il mercato che attualmente valuta una probabilità del 25% di un taglio dei tassi di 25 punti base (-0,25) per quest'anno. Con l'inflazione contenuta, riteniamo poco probabile un rialzo nei prossimi 12 mesi indipendentemente dal risultato del referendum e, nel caso in cui il Regno Unito voti per lasciare l'Unione Europea, riteniamo probabile che la Banca d'Inghilterra possa tagliare i tassi a zero, fornendo un sopporto alle quotazioni dei governativi inglesi” sostiene Mike Amey che, infine, suggerisce di vendere la sterlina inglese rispetto al dollaro americano.

“Per i portafogli con attività nel Regno Unito meno liquide, o con una significativa esposizione alle banche UK, pensiamo che il modo migliore per coprirsi sia quello di vendere la sterlina rispetto al dollaro. Nel caso di un voto a favore dell’uscita dalla Ue, stimiamo una svalutazione del 10% della sterlina nei confronti del dollaro” conclude Mike Amey.

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