Federal Reserve

Rialzo dei tassi, lo spettro del crack sugli high yield USA

8 Giugno 2016 09:44

financialounge -  Federal Reserve High Yield shale oil tassi di interesse USA
lcuni mesi in cui sembrava finito nel congelatore della Federal Reserve americana, il piano di rialzo dei tassi di interesse USA torna al centro dell’attenzione. Dapprima è stato scongelato dopo la lettura delle minute della riunione della Fed di fine aprile che ha rivelato che esiste la possibilità che nella riunione del 14-15 giugno il FOMC (Il Federal Open Market Committee, l’organismo della Federal Reserve incaricato di agire sui tassi) decida per un aumento dei tassi di interesse. Ora, alla vigilia della riunione del FOMC, il dato deludente dei nuovi posti di lavoro creati negli USA a maggio (38 mila contro i 158 mila attesi), sembrerebbe rendere di nuovo improbabile una manovra sui tassi americani.

Resta il fatto che tra le varie implicazioni che questa decisione potrebbe comportare c’è quella dell’ulteriore restringimento del credito alle imprese americane e, più in particolare, per quelle energetiche. In base ad un rapporto redatto a metà maggio dagli analisti della agenzia di rating Fitch, il tasso di default (fallimento) delle compagnie americane del settore energia è balzato al 14% mentre si attestava al 10,7% a fine aprile. Un trend che sembra davvero inarrestabile: basti pensare che in tutto il 2015 i controvalori del debito delle compagnie in default del settore si era posizionato a 17,5 miliardi di dollari mentre a metà maggio era già pari a 26 miliardi. A preoccupare è soprattutto questa accelerazione di default avvenuta in parallelo al forte rialzo delle quotazioni del petrolio che, dai minimi di inizio anno, è riuscito a rimbalzare dell’80 per cento.

La ragione, spiegano gli addetti ai lavori, è che, tranne qualche raro caso privilegiato, la maggior parte delle aziende attive nello shale oil americano, i 47-49 dollari al barile attuali non sono affatto sufficienti al break even operativo. Alcune compagnie sono riuscite a superare la fase più acuta della crisi (quella a cavallo tra la fine del 2015 e l’inizio di quest’anno) attuando operazioni di hedging (speculando sul ribasso delle quotazioni) che ora però sono in via di esaurimento. Altre invece hanno ottenuto nuovi finanziamenti o la ristrutturazione di quelli esistenti: ma ora, con lo spettro di un rialzo dei tassi americani, il credito bancario si restringerà ulteriormente, provocando una morsa ancora più stretta sul settore high yield energetico USA.

Trending