Fed, quali sono le priorità prima di rialzare i tassi

mpiamente previsto dalla maggioranza degli addetti ai lavori, la riunione di mercoledì della Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi americani. Tuttavia, qualche interessante spunto è comunque emerso.

A cominciare, per esempio, dalla dichiarazione rilasciata a fine riunione nella quale è stato tratteggiato un percorso più accomodante per normalizzare i tassi di interesse americani. Infatti, sebbene la Fed abbia mantenuto la porta aperta per un possibile rialzo dei tassi a luglio di fatto si può dire che si tratti di una apertura a malapena socchiusa.

Secondo Rick Rieder, Chief Investment Officer of Global Fixed Income at BlackRock, la Fed non dovrebbe avere quasi sicuramente la possibilità di muoversi almeno fino alla riunione di settembre. “Sul mercato del lavoro, per una serie di motivi, pensiamo che sia probabile che la crescita dell’occupazione rimanga lenta nella seconda parte dell'anno dal momento che ci si trova già in un contesto di piena occupazione” fa presente Rick Rieder secondo il quale questo contesto tenderà ad ispirare politiche di aumento salariale indebolendo gli utili societari: una combinazione che dovrebbe generare una crescita americana moderata.

Ma per lo strategist, al di là delle pur legittime preoccupazione per il rallentamento della crescita del mercato del lavoro e per la persistente bassa inflazione, la Fed è comprensibilmente preoccupata per i rischi provenienti dall'estero. La banca centrale americana terrà pertanto sotto controllo i movimenti del dollaro Usd, le condizioni finanziarie globali e la situazione in Cina, prima di decidere le prossime mosse in tema di tassi.