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Brevetti, adesso l'Italia ha innestato la marcia di sorpasso
23 Giugno 2016 09:37
n prolungato periodo di tempo, l’Italia mostra importanti segnali di ripresa dal punto di vista dei brevetti industriali. Lo scorso anno le richieste di brevetti promosse da imprese del nostro paese e pervenute all’Epo (European Patent Office), hanno registrato una crescita de 9%, quasi il doppio del ritmo della media europea (+4,8%).
Si tratta della variazione percentuale annua più rilevante degli ultimi 10 anni e che colloca l’Italia, con 3.979 richieste di brevetto, nelle top ten mondiale per numero di brevetti presentati nel 2015. Certo le distanze rispetto agli Stati Uniti (42.692 richieste di brevetto), Germania (24.820) e Giappone (21.426) sono ancora siderali ma è piuttosto incoraggiante constatare che l’aumento dei brevetti italiani nel 2015 (+9%) è inferiore soltanto a quello degli Stati Uniti (+16,4%).
Tra i settori più innovativi nel nostro paese nel 2015 in termini di domande di nuove licenze per invenzioni figurano l’informatica (+76%), la comunicazione digitale (+59%), la farmaceutica (+54%) e i sistemi di misurazione (+47%). Di particolare rilievo la performance del settore farmaceutico trainato dall’accelerazione degli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) che hanno toccato nel 2015 1,4 miliardi, cioè l’1,4% circa della spesa globale in R&S una percentuale ben superiore alla media del resto dell’industria (1%).
Tornando ai brevetti, il podio delle regioni più prolifiche lo scorso anno in base al numero di brevetti è composto da Lombardia (1.295 brevetti, +32,6% rispetto al 2014), Emilia Romagna (585, +14,7%) e Veneto (509, +12,8%). Milano, che ha registrato 806 richieste di licenza per nuove invenzioni, guida la classifica italiana delle città più dinamiche in termini di brevetti presentati lo scorso anno.
Si tratta della variazione percentuale annua più rilevante degli ultimi 10 anni e che colloca l’Italia, con 3.979 richieste di brevetto, nelle top ten mondiale per numero di brevetti presentati nel 2015. Certo le distanze rispetto agli Stati Uniti (42.692 richieste di brevetto), Germania (24.820) e Giappone (21.426) sono ancora siderali ma è piuttosto incoraggiante constatare che l’aumento dei brevetti italiani nel 2015 (+9%) è inferiore soltanto a quello degli Stati Uniti (+16,4%).
Tra i settori più innovativi nel nostro paese nel 2015 in termini di domande di nuove licenze per invenzioni figurano l’informatica (+76%), la comunicazione digitale (+59%), la farmaceutica (+54%) e i sistemi di misurazione (+47%). Di particolare rilievo la performance del settore farmaceutico trainato dall’accelerazione degli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) che hanno toccato nel 2015 1,4 miliardi, cioè l’1,4% circa della spesa globale in R&S una percentuale ben superiore alla media del resto dell’industria (1%).
Tornando ai brevetti, il podio delle regioni più prolifiche lo scorso anno in base al numero di brevetti è composto da Lombardia (1.295 brevetti, +32,6% rispetto al 2014), Emilia Romagna (585, +14,7%) e Veneto (509, +12,8%). Milano, che ha registrato 806 richieste di licenza per nuove invenzioni, guida la classifica italiana delle città più dinamiche in termini di brevetti presentati lo scorso anno.
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