Brexit

Idee di Investimento – Obbligazioni – 04 luglio 2016

4 Luglio 2016 14:45

financialounge -  Brexit Grande Incertezza idee di investimento mercati obbligazionari
uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea ha sancito l’apertura della Grande Incertezza” commenta Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR, nell’articolo “Dal 24 giungo si è aperta la Grande Incertezza” che si sofferma a qualche ragionamento sulle conseguenze economiche della Brexit e sulle ricadute sui portafogli di investimento. “Come accade puntualmente ogni volta che si verificano correzioni violente, molti prezzi smarriscono qualsiasi ragionevole rapporto con i fondamentali offrendo semmai selezionate occasioni di ingresso” dice Carlo Benetti secondo il quale però,occorre fare attenzione, evitando di avere fretta: la Grande Incertezza interviene in un contesto di valutazioni care e con modeste prospettive di crescita, nei prossimi mesi potranno verificarsi nuove revisioni degli utili e accentuarsi le differenze tra società con bilanci in ordine e le altre. Proprio alla luce di questo, selettività e qualità, due criteri che tendono ad essere trascurati nelle fasi più effervescenti del mercato, devono essere il criterio al quale orientare le scelte.

In tutti i casi, prima di impostare nuove operazioni è opportuno valutare attentamente l’evoluzione dei mercati e le reazioni sul piano politico e monetario. È probabile che la volatilità rimanga elevata e si verifichino reazioni erratiche: meglio quindi seguire un approccio conservativo cercando di approfittare delle anomalie di valutazione che potranno emergere. “Il nostro caso centrale prevede una crescita lenta, nessun miglioramento del credito senza tuttavia un aumento delle insolvenze. La domanda di reddito resta solida e questo continuerà a sostenere i mercati così come gli acquisti sui corporate bond societarie non finanziari di alta qualità da parte della BCE che forniscono un valido supporto alle quotazioni delle obbligazioni societarie. Di conseguenza, rimaniamo modestamente costruttivi sul credito aziendale” rivela Jim Cielinski, Global Head of Fixed Income di Columbia Threadneedle Investments nell’articolo “Brexit, le strategie e le scelte di portafoglio degli esperti”.

E che la componente obbligazionaria resti comunque sempre al centro dell’attenzione degli investitori italiani lo conferma anche uno studio di Natixis Global AM. Le principali evidenze che emergono dall’analisi sui portafogli moderati dei risparmiatori del nostro paese in base alla lettura del primo Barometro dei Portafogli Italiani di Natixis Global Asset Management possono infatti essere riassunte così: una forte esposizione sul reddito fisso (sia titoli di stato che obbligazioni) con una preferenza per il mercato italiano ed europeo, un peso nel mercato azionario limitato a poco più di un quinto del totale e una scarsa presenza di asset class alternative. Lo studio dal quale sono estrapolati questi dati è quello sui portafogli italiani ed europei modello, sulle decisioni di investimento prese tra il 2015 e il 2016, ed è stato elaborato dal Portfolio Research and Consulting Group (PRCG) di Natixis Global AM prendendo in esame 74 portafogli modello «moderati» forniti da consulenti finanziari italiani e private banker tra il 1° aprile 2015 e il 31 marzo 2016. “I consulenti finanziari e i private banker cercano sempre più di costruire portafogli che siano in grado di affrontare la complessità dei mercati moderni. Le analisi condotte dal nostro Portfolio Research and Consulting Group ci permette di capire meglio come sono realmente costruiti i portafogli e qual è il contributo di ogni asset class in termini di rischio e di rendimento in modo da poter aiutare i consulenti a costruire e gestire meglio le necessità e le aspettative dei clienti” sottolinea nell’articolo “Tutti i segreti dei portafogli moderati degli italiani”, Antonio Bottillo, Country Head and Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management. Entrando nei particolari, si scopre che il reddito fisso resta la componente principale del portafoglio, con un peso del 41,7% con una riduzione dell’esposizione alle obbligazioni governative a favore di titoli obbligazionari che offrono tassi superiori, come il credito high yield. Gli strumenti utilizzati spaziano dai fondi comuni alle sicav, dagli ETF alle singole emissioni obbligazionarie fino ai prodotti strutturati.

Trending