Brexit

Idee di Investimento – Obbligazioni – 11 luglio 2016

11 Luglio 2016 09:20

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cerca di Standard & Poor’s (S&P) Global Ratings dal titolo “Europe’s Economic Outlook After The Brexit Vote” traccia le previsioni sui tassi di interesse dei titoli della zona euro a 10 anni. In particolare, come si può leggere nell’articolo “Ecco quanto potrebbero perdere i titoli di stato della zona euro”,  il bund decennale dovrebbe chiudere quest’anno ad un tasso dello 0,2%, per poi salire allo 0,5% nel 2017 e all’1,2% nel 2018: il BTP decennale invece, dovrebbe posizionarsi nel prossimo dicembre ad un tasso dell’1,6%, salire al 2,25% l’anno prossimo e toccare quota 2,9% nel 2018. Se ciò accadesse, le quotazioni dei titoli di stato, che si muovono in direzione opposta all’andamento dei tassi di interesse, scenderebbero provocando perdite anche piuttosto ingenti ai possessori di questo genere di titoli. Per esempio, chi oggi ha in portafoglio un bund decennale (rendimento a scadenza: -0,14%), vedrebbe il valore del suo titolo scendere del 2,85% nei prossimi sei mesi: perdita che potrebbe salire al -5,5% entro il 2017 e al -11,7% entro il 2018. Nel caso invece del possessore di un BTP 1.6.2026 (che oggi riconosce un rendimento dell’1,24%), a dicembre 2016 accuserebbe un calo del -3,3% del valore del titolo: calo che potrebbe poi ampliarsi al -9,3% nel 2017 e fino al -15,2% nel 2018.

Come tenere conto di questi potenziali pericoli e, al contempo, investire in asset del reddito fisso? Alcune interessanti riflessioni sul tema le fornisce Jim Caron, responsabile della Strategia Macro e Tassi di Interesse per il team Global Fixed Income di Morgan Stanley Investment Management , nell’articolo “Brexit, può essere un’opportunità per acquistare beni a basso costo”. Per Jim Caron, le prossime settimane saranno determinanti per comprendere se l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea innescherà o meno la prossima crisi finanziaria sistemica. Secondo il manager questo non dovrebbe succedere, almeno per il momento. In questo contesto gli investitori devono avere molta pazienza e non farsi prendere dall’emotività: i mercati resteranno volatili per un periodo di tempo prolungato prima che siano i fondamentali a determinare un più corretto prezzo dei titoli a reddito fisso. Se l'uscita si dovesse sviluppare in modo lineare, la volatilità potrebbe essere l'occasione giusta per acquistare asset con buoni fondamentali che hanno reagito in modo eccessivo al ribasso.

Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia, dal canto suo preferisce il credito all’equity. “Vediamo prospettive di crescita piuttosto modeste sia per il mercato azionario che per quello a reddito fisso. Nell’obbligazionario gli investitori continueranno sempre di più a ricercare rendimento (reddito, protezione e capitale da spendere per l’età pensionabile) e questo offrirà un forte supporto alle obbligazioni societarie investment grade (IG)” spiega nell’articolo “Strategie di portafoglio, meglio il credito dell’equity” Bruno Rovelli che poi parla di un’altra asset class obbligazionaria attraente:  “Il debito emergente ha sofferto molto tra il 2013 e il 2015 ma da qualche tempo sembra tornato ad essere apprezzato dagli investitori. Infatti, oltre a cedole generose rispetto a quelle offerte dalle obbligazioni dei paesi sviluppati, il debito emergente può vantare un livello delle valute che risulta piuttosto deprezzato”.  Secondo Bruno Rovelli, anche l’obbligazionario high yield ha un profilo interessante, perché in grado di generare un buon livello di reddito (in virtù delle cedole di una certa consistenza) ma il manager preferisce optare per un giudizio di neutralità per i rischi che tale asset class incorpora.

Per Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel, i titoli di Stato USA a lunga scadenza potrebbero beneficiare di un eventuale contagio finanziario più forte di quello previsto nello scenario principale di Vontobel (Economia USA robusta, fiacca crescita mondiale).  “Allo stesso tempo abbiamo ridotto il nostro sovrappeso in vari segmenti di credito che finora hanno registrato discrete performance, soprattutto se paragonati alle azioni. Inoltre prevediamo che il dollaro USA si rafforzi grazie al miglioramento delle prospettive economiche USA in termini relativi” sostiene nell’articolo “Perchè adottare adesso una strategia mista con difesa e contrattacco” Christophe Bernard secondo il quale il biglietto verde potrebbe fungere da porto sicuro nello scenario avverso disegnato a Vontobel.  “In generale intendiamo proteggerci dal downside attraverso l’oro, opzioni put su indici azionari, US Treasury e dollaro USA, e allo stesso tempo mantenere una significativa esposizione nelle azioni per approfittare di un miglioramento del sentiment. In tempi di incertezza, la nostra priorità assoluta va a una vera diversificazione del portafoglio” conclude Christophe Bernard.

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