armi
International Editor’s Picks – 11 luglio 2016
11 Luglio 2016 09:35
style="color: #4b72ab;">Dati e mercati, un mercoledì con il fiato sospeso
Archiviato il job report USA più forte del previsto di venerdì scorso, sono diversi gli appuntamenti da non perdere per l’investitore. Il FT li elenca puntualmente a cominciare dalla earning season USA che comincia lunedì come sempre con Alcoa, mentre martedì si prosegue con JP Morgan. Il consenso punta a una contrazione del 5,2% degli utili dello S&P 500 e sotto i riflettori sono gli energetici, con un calo degli utili atteso nell’ordine dell’80%. Mercoledì verrà servito il piatto forte con la Bank of England al suo primo meeting dopo la Brexit: le attese sono per un taglio di un quarto allo 0,25% accompagnato da indicazioni di ulteriore allentamento. Sempre mercoledì, qualche ora prima, la Cina pubblica i dati sul PIL del secondo trimestre. Dopo il rallentamento al 7% nel primo gli investitori vogliono vedere se le misure di stimolo partite a novembre stanno avendo qualche effetto. Ancora mercoledì, ma nella serata europea, arriva il Beige Book della Fed da cui si potrà trarre qualche indizio sulla possibilità, oggi remota, che alzi i tassi nel meeting del FOMC del 26-27 luglio. Qualche indizio in più arriva venerdì con il CPI americano di giugno.
Pagamenti da mobile, banche alla riscossa
Per anni le varie PayPal e Apple hanno invaso incontrastate il tradizionale territorio di caccia bancario dei pagamenti, ma ora le vecchie banche vanno alla riscossa tornando a far leva sul vantaggio competitivo dato dal fatto che i pagamenti sono da sempre il loro mestiere. Il Wall Street Journal riporta che J.P. Morgan Chase guida la riscossa facendo accordi con grandi distributori come Starbucks per fargli accettare la propria app per i pagamenti in mobilità, Chase Pay. E di recente sta posizionando sul mercato il suo sistema di pagamenti peer-to-peer che si chiama Chase QuickPay, che minaccia seriamente l’equivalente di PayPal, Venmo. All’inizio QuickPay consentiva trasferimenti istantanei solo tra clienti Chase, e ritardati per tutti gli altri, mentre ora basta che solo uno dei due sia già cliente Chase. Quanto punti Chase sulla nuova app è dimostrato dal fatto che ha ingaggiato come testimonial la stella del basket Stephen Curry.
La strage di Dallas fa schizzare i titoli delle armi
Non è una novità, ogni volta che in America c’è una strage le vendite di armi schizzano alle stelle. È l’effetto combinato di due spinte diverse, da un lato la gente corre ad armarsi per essere pronta a difendersi se dovesse trovarsi al ristorante davanti a un pazzo armato di AK47, dall’altro corre a comprare armi perché teme che dopo l’ennesima strage il governo le bandisca o limiti fortemente la vendita. Nel caso della strage dei 5 poliziotti a Dallas si è andati oltre, riporta il New York Post, e a salire sono state direttamente le azioni dei produttori di armi quotate in Borsa. Il giorno dopo la strage Smith & Wesson segnava più 2,8 per cento a $29,07, mentre la concorrente Sturm, Ruger & Co. balzava del 4,9 per cento a $67,66. E non solo pistole e armi da fuoco: Taser International, il produttore del marchingegno che immobilizza con una potente scossa elettrica, ha visto i suoi titoli schizzare del 5,9 per cento a $27,30. Da inizio anno, un anno particolarmente insanguinato, Smith & Wesson ha messo a segno un rialzo del 28,7 per cento mentre le azioni Taser da gennaio hanno guadagnato addirittura il 58 per cento.
Archiviato il job report USA più forte del previsto di venerdì scorso, sono diversi gli appuntamenti da non perdere per l’investitore. Il FT li elenca puntualmente a cominciare dalla earning season USA che comincia lunedì come sempre con Alcoa, mentre martedì si prosegue con JP Morgan. Il consenso punta a una contrazione del 5,2% degli utili dello S&P 500 e sotto i riflettori sono gli energetici, con un calo degli utili atteso nell’ordine dell’80%. Mercoledì verrà servito il piatto forte con la Bank of England al suo primo meeting dopo la Brexit: le attese sono per un taglio di un quarto allo 0,25% accompagnato da indicazioni di ulteriore allentamento. Sempre mercoledì, qualche ora prima, la Cina pubblica i dati sul PIL del secondo trimestre. Dopo il rallentamento al 7% nel primo gli investitori vogliono vedere se le misure di stimolo partite a novembre stanno avendo qualche effetto. Ancora mercoledì, ma nella serata europea, arriva il Beige Book della Fed da cui si potrà trarre qualche indizio sulla possibilità, oggi remota, che alzi i tassi nel meeting del FOMC del 26-27 luglio. Qualche indizio in più arriva venerdì con il CPI americano di giugno.
Pagamenti da mobile, banche alla riscossa
Per anni le varie PayPal e Apple hanno invaso incontrastate il tradizionale territorio di caccia bancario dei pagamenti, ma ora le vecchie banche vanno alla riscossa tornando a far leva sul vantaggio competitivo dato dal fatto che i pagamenti sono da sempre il loro mestiere. Il Wall Street Journal riporta che J.P. Morgan Chase guida la riscossa facendo accordi con grandi distributori come Starbucks per fargli accettare la propria app per i pagamenti in mobilità, Chase Pay. E di recente sta posizionando sul mercato il suo sistema di pagamenti peer-to-peer che si chiama Chase QuickPay, che minaccia seriamente l’equivalente di PayPal, Venmo. All’inizio QuickPay consentiva trasferimenti istantanei solo tra clienti Chase, e ritardati per tutti gli altri, mentre ora basta che solo uno dei due sia già cliente Chase. Quanto punti Chase sulla nuova app è dimostrato dal fatto che ha ingaggiato come testimonial la stella del basket Stephen Curry.
La strage di Dallas fa schizzare i titoli delle armi
Non è una novità, ogni volta che in America c’è una strage le vendite di armi schizzano alle stelle. È l’effetto combinato di due spinte diverse, da un lato la gente corre ad armarsi per essere pronta a difendersi se dovesse trovarsi al ristorante davanti a un pazzo armato di AK47, dall’altro corre a comprare armi perché teme che dopo l’ennesima strage il governo le bandisca o limiti fortemente la vendita. Nel caso della strage dei 5 poliziotti a Dallas si è andati oltre, riporta il New York Post, e a salire sono state direttamente le azioni dei produttori di armi quotate in Borsa. Il giorno dopo la strage Smith & Wesson segnava più 2,8 per cento a $29,07, mentre la concorrente Sturm, Ruger & Co. balzava del 4,9 per cento a $67,66. E non solo pistole e armi da fuoco: Taser International, il produttore del marchingegno che immobilizza con una potente scossa elettrica, ha visto i suoi titoli schizzare del 5,9 per cento a $27,30. Da inizio anno, un anno particolarmente insanguinato, Smith & Wesson ha messo a segno un rialzo del 28,7 per cento mentre le azioni Taser da gennaio hanno guadagnato addirittura il 58 per cento.
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