Brexit
Il dollaro USA è troppo forte per gran parte dell'economia mondiale
14 Luglio 2016 10:03
Cina continua a costituire un rischio chiave nel nostro scenario. È interessante notare che, sulla scia della Brexit, il renminbi si è deprezzato rispetto al dollaro USA, confermando la nostra idea che la valuta statunitense sia troppo forte per gran parte dell'economia mondiale”, sostiene Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG, in un’analisi sulle implicazioni dell’uscita del Regno Unito dalla UE. Analisi che lo porta ad indicare i tre canali di contagio della Brexit: finanza, politica ed economia.
“Il canale finanziario è il più reattivo agli shock e ha dimensioni globali. Mentre scriviamo sui mercati prevale l'avversione al rischio, le quotazioni azionarie sono calate, i rendimenti dei titoli di Stato sono scesi a nuovi minimi storici e le valute hanno evidenziato ampie variazioni. La sterlina britannica si è indebolita, portandosi al livello più basso degli ultimi 30 anni nei confronti del dollaro statunitense, mentre le divise tradizionalmente considerate beni rifugio, come lo yen giapponese e il franco svizzero, si sono notevolmente apprezzate” spiega Yves Longchamp che poi passa al secondo canale di contagio, quello politico: “Il Regno Unito è in una fase di grande instabilità e, benché il rischio di una disintegrazione dell'Europa non si sia concretizzato, i rischi rimangono elevati” puntualizza Yves Longchamp secondo il quale il canale economico sta già esercitando un impatto frontale sulla Gran Bretagna, colpendo gli investimenti e il settore immobiliare: la conseguenza più probabile sembra una recessione. “L'effetto sull’Europa è più difficile da stimare, tuttavia se si verificherà una riduzione della crescita, ne sarebbero colpiti l’occupazione e i consumi privati” conclude Yves Longchamp.
“Il canale finanziario è il più reattivo agli shock e ha dimensioni globali. Mentre scriviamo sui mercati prevale l'avversione al rischio, le quotazioni azionarie sono calate, i rendimenti dei titoli di Stato sono scesi a nuovi minimi storici e le valute hanno evidenziato ampie variazioni. La sterlina britannica si è indebolita, portandosi al livello più basso degli ultimi 30 anni nei confronti del dollaro statunitense, mentre le divise tradizionalmente considerate beni rifugio, come lo yen giapponese e il franco svizzero, si sono notevolmente apprezzate” spiega Yves Longchamp che poi passa al secondo canale di contagio, quello politico: “Il Regno Unito è in una fase di grande instabilità e, benché il rischio di una disintegrazione dell'Europa non si sia concretizzato, i rischi rimangono elevati” puntualizza Yves Longchamp secondo il quale il canale economico sta già esercitando un impatto frontale sulla Gran Bretagna, colpendo gli investimenti e il settore immobiliare: la conseguenza più probabile sembra una recessione. “L'effetto sull’Europa è più difficile da stimare, tuttavia se si verificherà una riduzione della crescita, ne sarebbero colpiti l’occupazione e i consumi privati” conclude Yves Longchamp.