Brexit

Portafoglio multi asset, come valutare i rischi binari di mercato

19 Luglio 2016 11:02

financialounge -  Brexit Eugene Philalithis FF Global Multi Asset Income Fund Fidelity International fondi multi asset mercati emergenti
yle="color: #4b72ab;">Il FF Global Multi Asset Income Fund (FF GMAI) è il comparto multi-asset di Fidelity dedicato a chi ricerca una fonte di reddito elevato e stabile.

Una delle caratteristiche chiave dei fondi multi-asset di Fidelity è quella offrire una reale diversificazione, utilizzando asset class poco correlate fra loro e adottando un approccio fortemente flessibile, che consente ai gestori di poter affrontare al meglio ogni contesto di mercato. In particolare l’efficacia di un fondo multi-asset può essere misurata prendendo in considerazione da un lato la capacità di raggiungere gli obiettivi di investimento nel medio-lungo termine e dall’altro dalla qualità del viaggio, anche su orizzonti più brevi. Il fondo[tooltip-fondi codice_isin="lu1116430247"] FF Global Multi Asset Income Fund[/tooltip-fondi] (FF GMAI), in particolare, è il comparto multi-asset di Fidelity dedicato agli investitori che ricercano una fonte di reddito elevato e stabile, con un obiettivo del 5% annuo, ottenuto dal natural income degli investimenti sottostanti.

“Guardando a come ho gestito il rischio Brexit, è utile menzionare che i mercati hanno non poche difficoltà nel valutare i rischi binari” fa sapere Eugene Philalithis, Gestore di FF GMAI, che poi aggiunge: “Il modo migliore per gestire questo tipo di risultati è quello di evitare di buttarsi sugli estremi, non lasciandosi trascinare dall'enfasi dei mercati quando scontano in modo eccessivo un risultato o l'altro”. In occasione del referendum del 23 giugno, subito prima del risultato i mercati davano ampiamente per scontato il 'No' alla Brexit. Ciò nondimeno il manager ha coperto parte della esposizione nei titoli azionari del Regno Unito, della UE e degli USA con posizioni futures. Inoltre ha aumentato le allocazioni sui titoli monetari ridimensionando le posizioni che avevano offerto buone performance: tutto questo ha contribuito a proteggere il portafoglio nei giorni successivi all'annuncio del Brexit.

Per gli investitori la sfida ora è capire come posizionarsi rispetto a uno scenario in cui il rischio politico è in aumento. Si profila infatti il problema di un rischio asimmetrico. Una soluzione potrebbe essere quella di aumentare l'allocazione negli asset asiatici, molto meno esposti al ritorno del rischio politico europeo. “Negli scorsi giorni, attingendo alla liquidità, abbiamo incrementato la nostra esposizione alle obbligazioni asiatiche, che offrono un reddito interessante di circa il 4%. Manteniamo però un atteggiamento selettivo sul fronte dell'esposizione in Asia e continuiamo a effettuare prese di profitto sulle obbligazioni high-yield di quest’area, che hanno mostrato buone performance dopo la Brexit” spiega Eugene Philalithis.

Più in generale, con i mercati concentrati sui rischi altrove, nel breve termine è probabile una sovraperformance su base relativa degli asset dei mercati emergenti. Durante lo scorso mese il gestore del fondo FF GMAI ha inoltre incrementato l'esposizione nella al debito dei mercati emergenti in valuta locale e continuerà a farlo in presenza di prezzi convenienti dato che questo approccio è risultato particolarmente redditizio nel corso dell'anno passato. “Nel complesso, quindi, sto portando GMAI verso un posizionamento più cauto, senza però incrementare l'esposizione in asset class tradizionalmente considerate porti sicuri. Questo approccio comporta anche una predilezione per gli asset ibridi, che forniscono una maggiore protezione dai ribassi rispetto ai titoli azionari, pur generando il reddito necessario. Altre opportunità dovrebbero essere offerte dalla volatilità connessa al rischio politico” conclude Eugene Philalithis.

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