Assogestioni
Fondi, a giugno i risparmiatori vogliono solo i flessibili
28 Luglio 2016 11:28
yle="color: #4b72ab;">Nel sesto mese dell’anno i fondi comuni hanno registrato un saldo negativo di raccolta netta di 3,1 miliardi ma i fondi flessibili hanno raccolto 2 miliardi.
Nel mese in cui la raccolta netta dell’industria del risparmio gestito è tornata in negativo dopo 28 mesi ininterrotti in positivo, i fondi aperti hanno accusato deflussi netti per 3,1 miliardi di euro.
Disinvestimenti che non hanno però riguardato i fondi flessibili che infatti hanno contabilizzato due miliardi di raccolta netta mensile.
In questa macro categoria, si concentrano la maggior parte di prodotti lanciati della case d’investimento per affrontare meglio l’attuale difficile contesto di mercato: dai multi asset (che diversificano il portafoglio in modo dinamico investendo in azioni, obbligazioni, materie prime, asset alternativi) ai fondi a capitale protetto, da quelli liquid alternative (che implementano strategie alternative in un comparto che rispetta le regole europee Ucits) ai fondi a scadenza (che diminuiscono in modo automatico il profilo di rischio del portafoglio a mano a mano che si avvicina la loro scadenza).
Al contrario, i risparmiatori hanno preferito alleggerire l’esposizione nei fondi azionari (-1,9 miliardi), in quelli bilanciati (-13 milioni), nei fondi obbligazionari (-1 miliardo) e in quelli monetari (-2 miliardi).
Per quanto riguarda poi il confronto tra fondi di diritto italiano e quelli esteri ha visto a giugno prevalere i primi (che hanno raccolto 558 milioni mentre i fondi esteri registrato un saldo negativo per 3,6 miliardi.
Risultati che però non influiscono sui dati complessivi dei primi sei mesi di quest’anno: i fondi di diritto estero vantano infatti 11 miliardi di raccolta netta mentre quelli italiani non sono andati oltre i 648 milioni.
Nel mese in cui la raccolta netta dell’industria del risparmio gestito è tornata in negativo dopo 28 mesi ininterrotti in positivo, i fondi aperti hanno accusato deflussi netti per 3,1 miliardi di euro.
Disinvestimenti che non hanno però riguardato i fondi flessibili che infatti hanno contabilizzato due miliardi di raccolta netta mensile.
In questa macro categoria, si concentrano la maggior parte di prodotti lanciati della case d’investimento per affrontare meglio l’attuale difficile contesto di mercato: dai multi asset (che diversificano il portafoglio in modo dinamico investendo in azioni, obbligazioni, materie prime, asset alternativi) ai fondi a capitale protetto, da quelli liquid alternative (che implementano strategie alternative in un comparto che rispetta le regole europee Ucits) ai fondi a scadenza (che diminuiscono in modo automatico il profilo di rischio del portafoglio a mano a mano che si avvicina la loro scadenza).
Al contrario, i risparmiatori hanno preferito alleggerire l’esposizione nei fondi azionari (-1,9 miliardi), in quelli bilanciati (-13 milioni), nei fondi obbligazionari (-1 miliardo) e in quelli monetari (-2 miliardi).
Per quanto riguarda poi il confronto tra fondi di diritto italiano e quelli esteri ha visto a giugno prevalere i primi (che hanno raccolto 558 milioni mentre i fondi esteri registrato un saldo negativo per 3,6 miliardi.
Risultati che però non influiscono sui dati complessivi dei primi sei mesi di quest’anno: i fondi di diritto estero vantano infatti 11 miliardi di raccolta netta mentre quelli italiani non sono andati oltre i 648 milioni.
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