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Banche europee, la selezione permette di aggiungere valore al portafoglio

Secondo Pioneer Investments le banche europee non sono una fonte di rischio sistemico globale ma per gli investitori è indispensabile saper scegliere i titoli.

5 Agosto 2016 10:28

financialounge -  bail in Europa italia Matteo Germano Pioneer Investments settore bancario
L’investimento in azioni delle banche europee non ha regalato certo soddisfazioni in questo 2016.
Basti pensare che l’indice Stoxx 600 banks, che riflette l’andamento medio dei titoli bancari europei, da inizio anno segna una perdita del -25%.
Ancora peggio è andata agli investitori che hanno puntato sul settore bancario italiano che a inizio anno segna un -47% contro il -21,5% del Ftsemib.
A poco è servito ricordare che la struttura dei finanziamenti degli istituti di credito e che le condizioni della liquidità di mercato (grazie al consistente contributo garantito dalla Bce) siano più robuste oggi che durante la grande crisi finanziaria.

Il punto critico è che per risolvere il problema dei crediti in sofferenza sono state introdotte riforme e iniziative a medio termine i cui effetti, molto probabilmente, si potranno constatare solamente col tempo.
Tempo che il mercato sembra non disposto a concedere.

“Le banche europee avevano dei punti deboli anche prima della Brexit (nel caso dell’Italia, una bassa redditività e crediti in sofferenza), ma i mercati finanziari scontano ora un ambiente ancora più duro per l’intero settore, e i tassi di interesse negativi non fanno che esercitare ulteriore pressione sulla redditività” commenta Matteo Germano, Global Head of Multi Asset Investments di Pioneer Investments che, nel breve termine, è focalizzato sulla solvibilità di alcune banche europee.

Inoltre l’affermazione del fronte pro Brexit nel referendum britannico, ha colpito senza dubbio in un momento difficile perché, in un mercato come quello attuale, trovare i capitali potrebbe rivelarsi piuttosto arduo.

“In ogni caso, non riteniamo che il settore bancario europeo, e il settore bancario italiano al suo interno, possa essere una fonte di rischio sistemico globale. Secondo noi, al momento il mercato sta testando la capacità della UE di trovare una soluzione al problema che vada al di là degli interessi dei singoli Paesi di far fronte alla necessità di aumenti di capitale di alcune banche. A nostro parere, la maggior parte dell’attuale debolezza è dovuta alla mancanza di fiducia nelle istituzioni europee e nella loro capacità di portare avanti il progetto dell’Unione dopo il passo indietro vissuto con la Brexit” tiene a precisare Matteo Germano, che, per quanto riguarda l’Italia, crede che, in base all’attuale regolamentazione, la UE e l’Italia possano trovare un modo di risolvere i problemi più urgenti senza ricorrere al bail-in, che per l’Italia sarebbe politicamente e socialmente inaccettabile.

“In questo contesto, la selezione sarà fondamentale per identificare le banche con modelli di business di comprovata efficacia che siano in grado di resistere al meglio a questo momento di volatilità del mercato” precisa infine Matteo Germano.

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