Borgogna

International Editor’s Picks – 16 agosto 2016

16 Agosto 2016 09:37

financialounge -  Borgogna Brexit Federal Reserve International Editor's Picks musica USA vino
style="color: #4b72ab;">Occhi puntati sempre su Fed e dati USA
La settimana dei mercati è cominciata ieri con i dati ancora una volta deboli usciti a Tokyo: nel secondo trimestre il PIL ha deluso le attese con una crescita annua di solo 0,2 per cento, in forte calo sia rispetto al 2,0 per cento del primo sia rispetto alle stime di un più 0,7%. Anche in Giappone il cavallo non beve e il lavoro diventa duro per il premier Shinzo Abe. I calendari della stampa finanziaria internazionale riportano che oggi arriva il dato più importante della settimana, i prezzi al consumo americani di luglio, determinanti per capire se e quando arriva la mossa sui tassi USA. Ulteriori indicazioni in materia domani, con i verbali dell’ultima riunione della Fed, che dovrebbero rivelare un’attitudine un po’ più aggressiva sui tassi rispetto al comunicato emesso a luglio. In attesa che il 26 parli la Yellen a Jackson Hole, in settimana è la volta del presidente della Fed di St Louis James Bullard e di quello di Atlanta Dennis Lockhart. Sul fronte societario giovedì 18 esce la trimestrale di Walmart, primo dettagliante del mondo al centro dell’attenzione anche per la sfida lanciata al gigante dell’e-commerce Amazon con l’acquisizione da $3,3 miliardi di Jet.com.

C’è chi brinda alla Brexit, con un calice di Bordeaux
Pochi sanno che i vini rinomati della regione che rivaleggia con la Borgogna per l’eccellenza globale, nomi come Lafite Rothschild e Margaux, sono spesso custoditi in cantine britanniche e prezzati in sterline. E proprio per questo, grazie alla Brexit, hanno beneficiato di uno sconto di circa il 10 per cento a livello mondiale, con una notevole spinta alle vendite, balzate al massimo di 5 anni dopo un periodo di fiacca. La storia la racconta sul FT Hugo Greenhalgh spiegando che il legame tra i vini del Bordeaux e la Gran Bretagna risale addirittura al 1152, quando Enrico II Henry diventò proprietario della regione grazie alla dote della moglie, Eleonora d’Aquitania. Quasi mille anni dopo molti mercanti globali mantengono la base degli scambi a Londra. Come BI, firma globale nota agli addetti ai lavori, che ha registrato a luglio un vero e proprio balzo delle vendite, grazie alla svalutazione della sterlina ma anche al ritorno di investitori e collezionisti cinesi. Il LiveTrade Index, calcolato proprio da BI per tracciare i prezzi di quasi 250 vini Bordeaux top, è il rialzo di questi il 15 per cento da inizio anno dopo tre anni e mezzo piatti.

Le spese pazze degli audiofili per il suono perfetto
Sono una supernicchia, ma non badano a spese. Una specie di consumatori in crescita a livello globale, gente che non esita a spendere decine di migliaia di dollari per ottenere il suono perfetto della musica preferita, da Mozart ai Rolling Stones. Il fenomeno è legato al ritorno globale dei dischi in vinile, ma si sta estendendo a tutto quello che è necessario per una fruizione perfetta: piatti, amplificatori, casse. Sembra che il fenomeno si stia diffondendo in Asia, e soprattutto in Giappone. Dove, secondo quanto riporta il WSJ, si è aperta una nuova frontiera, quella della qualità dell’alimentazione elettrica. Sì perché non bastano impianti costosissimi e perfetti. Anche l’elettricità deve essere “pura”. Quella della presa di casa è troppo disturbata da interferenze elettromagnetiche, e la qualità del suono ne risente. Così Takeo Morita, un avvocato giapponese in pensione con la passione per il suono perfetto, non si è accontentato di un amplificatore fatto a mano da $60.000 e delle casse tedesche fabbricate negli anni 60 per un teatro. Per ascoltare in purezza il suo disco preferito, “I’m in Love With My Car” dei Queen, ha speso altri $10.000 per farsi piantare in giardino un palo elettrico da 12 metri dotato di trasformatore per alimentare il proprio impianto con corrente non disturbata. E ora si gode i Queen “come se fossero dentro casa”. Il palo è stato installato da una ditta specializzata, la Izumi Denki Corp., che ha già realizzato oltre 40 collegamenti di questo tipo in Giappone.

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