Brexit

Stati Uniti, sembra delinearsi un mini ciclo nel settore manifatturiero

Dopo la diminuzione delle tensioni post Brexit e l’azione autorevole delle istituzioni finanziarie, negli Stati Uniti il settore manifatturiero è in progresso.

19 Agosto 2016 09:34

financialounge -  Brexit Ethenea Europa giappone settore manifatturiero USA Yves Longchamp
Se la vittoria della Brexit nel referendum del 23 giugno scorso aveva gettato nel panico gli investitori per le preoccupazioni sulla crescita economica globale, i dati sul PIL europeo e in particolare quello della Germania del secondo trimestre hanno rivitalizzato il mercato.

Tra aprile e giugno l'economia di Berlino ha registrato un progresso dello 0,4% nel secondo trimestre rispetto al primo trimestre, cioè un dato che è risultato al di sopra delle stime del consenso degli analisti (posizionato a quota 0,2%). A favorire la performance trimestrale ha contribuito un rialzo delle esportazioni mentre le importazioni sono risultate un po’ al di sotto rispetto ai valori del primo trimestre. Non solo, osservando la prevista ripresa della domanda interna nel secondo trimestre del 2016, si può ipotizzare che l'economia tedesca riesca a mantenere una buona tenuta anche per il secondo semestre di quest’anno.

Anche in Giappone alcuni dati hanno sorpreso in positivo: l'indice PMI di luglio (49,3 contro il 48,1 precedente), la bilancia commerciale positiva a giugno (grazie ad una robusta ripresa dell’export) e la produzione di giugno in aumento delll'1,9% rispetto a maggio.

Esaminando i vari dati, Yves Longchamp, CFA, Head of Research ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG, reputa che lo shock della Brexit si sia rivelato meno drammatico del temuto.

“Mentre la stabilità politica nel Regno Unito è stata ripristinata in modo immediato, l’impatto economico della Brexit sembra circoscritto alla Gran Bretagna. Un contesto nel quale i mercati finanziari hanno evidenziato, dopo una iniziale (e fisiologica) sbandata, una discreta tenuta. Certo il ruolo delle istituzioni, e quindi la loro credibilità, sono stati essenziali. In ogni caso, l’attività economica è rimasta moderata su scala globale, con la nota eccezione del Regno Unito” spiega Yves Longchamp che poi aggiunge: “Negli Stati Uniti sembra delinearsi un mini ciclo nel settore manifatturiero. Gli indicatori globali non hanno tuttavia registrato significative variazioni e continuano a segnalare bassi livelli di crescita e di inflazione. Rimaniamo complessivamente cauti ma ci rallegriamo del miglioramento del clima economico attualmente in atto”.

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