assicurativi
Idee di investimento – Azioni – 05 settembre 2016
5 Settembre 2016 09:31
o di polizze assicurative per la copertura di malattie e infortuni gravi consente di destinare agli investimenti a lungo termine la liquidità in portafoglio. Nell’articolo “Famiglie, la liquidità liberata con l’uso efficiente di polizze assicurative” è stato sottolineato come la mancanza di una vera e propria cultura della prevenzione e delle relative coperture assicurative in Italia spinga le famiglie italiane ad avere in portafoglio oltre il 30% in liquidità e, inoltre, circa il 15% impiegato in strumenti monetari contenuti in altri investimenti in portafoglio (fondi comuni, comparti di sicav, gestioni patrimoniali, unit linked, polizze vita e fondi pensione).
Questo non vuol dire, tuttavia, che in determinate circostanze non sia possibile utilizzare la liquidità come serbatoio per evenienze future. Per esempio, nell’articolo “Aumentata la quota di liquidità per cogliere le future chance” Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel, dopo un’attenta analisi dell’attuale contesto di mercato, rivela di aver scelto, in modo tattico, un incremento della liquidità in portafoglio. “Per motivi di valutazione abbiamo preferito limitare un po’ il peso verso il debito dei mercati emergenti e nei titoli societari high yield, mantenendo al contempo un lieve sovrappeso nei mercati azionari. Abbiamo gradualmente incrementato la quota di liquidità per essere in grado di cogliere le future chance” dichiara Christophe Bernard.
Stesso approccio adottato pure da Mihir P. Worah, Chief Investment Officer Asset Allocation e Real Return di PIMCO, e Geraldine Sundstrom, Managing Director Gestore Asset al location di PIMCO, che, nell’articolo “Portafogli, dove puntare per guadagnare nell’ultima parte del 2016” ammettono di aver destinato una riserva consistente di liquidità alla luce delle valutazioni eccessive e dell’ottimismo in diverse classi di attivo. Ma quali sono i principali temi d’investimento di PIMCO? Il posizionamento di portafoglio resta propenso al rischio ma con assunzioni di rischio inferiori alla norma a fronte dell’eccessivo ottimismo dei mercati. Per quanto riguarda in particolare l’assunzione di rischio di tipo azionario, questo è adottato nella parte più alta della struttura del capitale attraverso strumenti creditizi non tradizionali. Sempre in ambito azionario, è ribadita la preferenza per i titoli bancari statunitensi, che PIMCO reputa convenienti rispetto all’S&P 500.
A proposito di settori, in quello dei beni di consumo, Niall Gallagher, Direttore degli investimenti di GAM, ha notato che nelle ultime settimane i dati di bilancio del secondo trimestre di diverse società del settore sono risultati al di sopra delle aspettative favorendo il recupero delle quotazioni di alcuni player di mercato. Nell’articolo “Beni di consumo, gli impatti del trend degli acquisti offline-to-online” Niall Gallagher segnala che, tra le aziende che si sono messe in luce figurano, ad esempio, Inditex, Zalando e LVMH. Senza dimenticare il balzo in borsa del titolo Prada di lunedì 29 agosto (+11,95%) dopo l’annuncio del presidente Carlo Mazzi nella conference call di un ritorno alla crescita e agli utili già dal prossimo anno: più in particolare, il management di Prada prevede di raddoppiare le vendite tramite il canale e-commerce nei prossimi due anni.
Altri due settori che suscitano crescente interesse tra gli investitori sono poi quelli della robotica e della sicurezza informatica. Come spiegato nell’articolo “ETP, flussi consistenti nei prodotti di robotica e sicurezza informatica”, i flussi di sottoscrizione sugli ETP premiano questi due settori ritenuti solidi per un investimento in portafoglio a lungo termine. Visti come i settori del futuro, sia la robotica che la sicurezza informatica sono infatti ritenuti impermeabili alle intemperie dell’attuale contesto (tensioni politiche e geopolitiche, attacchi terroristici, instabilità valutarie) e dovrebbero registrare buone performance se mantenuti in un portafoglio a lungo termine in virtù delle loro entrate stabili nel tempo. Gli indici azionari esposti ai titoli robotici e informatici sono cresciuti negli ultimi mesi mentre gli ETP specializzati hanno contabilizzato afflussi netti per 27,2 milioni di dollari (settore robotica) e 10,7 milioni (settore sicurezza informatica).
Infine, ma non per importanza, si continua a parlare di investimenti ambientali. Tuttavia, come argomentato nell’articolo “Investimenti ambientali, perché non basta escludere le società petrolifere”, se si sceglie di adottare principi di sostenibilità agli investimenti in portafoglio, più del divieto ad investire in specifici settori conta la selezione delle società. “Ad esempio,” fanno sapere gli esperti di Capital Group “l’esclusione delle società petrolifere non significa che in modo automatico si debba procedere con il posizionamento in aziende del settore delle tecnologie energetiche più pulite e rinnovabili”. Anche perchè, sempre secondo i professionisti di Capital Group, pure i settori universalmente riconosciuti come forme pulite d’energia, vale a dire il solare e l’eolico, necessitano nel loro ciclo di produzione di combustibili fossili e altri minerali rari. Senza dimenticare, peraltro, che il fabbisogno energetico mondiale non può essere soddisfatto con le sole fonti alternative: come dire che sono ancora indispensabili fonti di energia classiche. “Pertanto, anziché disinvestire, finora abbiamo optato per un confronto con le società al fine di promuovere un maggior numero di azioni a favore del clima per accompagnare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio” concludono gli esperti di Capital Group.
Questo non vuol dire, tuttavia, che in determinate circostanze non sia possibile utilizzare la liquidità come serbatoio per evenienze future. Per esempio, nell’articolo “Aumentata la quota di liquidità per cogliere le future chance” Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel, dopo un’attenta analisi dell’attuale contesto di mercato, rivela di aver scelto, in modo tattico, un incremento della liquidità in portafoglio. “Per motivi di valutazione abbiamo preferito limitare un po’ il peso verso il debito dei mercati emergenti e nei titoli societari high yield, mantenendo al contempo un lieve sovrappeso nei mercati azionari. Abbiamo gradualmente incrementato la quota di liquidità per essere in grado di cogliere le future chance” dichiara Christophe Bernard.
Stesso approccio adottato pure da Mihir P. Worah, Chief Investment Officer Asset Allocation e Real Return di PIMCO, e Geraldine Sundstrom, Managing Director Gestore Asset al location di PIMCO, che, nell’articolo “Portafogli, dove puntare per guadagnare nell’ultima parte del 2016” ammettono di aver destinato una riserva consistente di liquidità alla luce delle valutazioni eccessive e dell’ottimismo in diverse classi di attivo. Ma quali sono i principali temi d’investimento di PIMCO? Il posizionamento di portafoglio resta propenso al rischio ma con assunzioni di rischio inferiori alla norma a fronte dell’eccessivo ottimismo dei mercati. Per quanto riguarda in particolare l’assunzione di rischio di tipo azionario, questo è adottato nella parte più alta della struttura del capitale attraverso strumenti creditizi non tradizionali. Sempre in ambito azionario, è ribadita la preferenza per i titoli bancari statunitensi, che PIMCO reputa convenienti rispetto all’S&P 500.
A proposito di settori, in quello dei beni di consumo, Niall Gallagher, Direttore degli investimenti di GAM, ha notato che nelle ultime settimane i dati di bilancio del secondo trimestre di diverse società del settore sono risultati al di sopra delle aspettative favorendo il recupero delle quotazioni di alcuni player di mercato. Nell’articolo “Beni di consumo, gli impatti del trend degli acquisti offline-to-online” Niall Gallagher segnala che, tra le aziende che si sono messe in luce figurano, ad esempio, Inditex, Zalando e LVMH. Senza dimenticare il balzo in borsa del titolo Prada di lunedì 29 agosto (+11,95%) dopo l’annuncio del presidente Carlo Mazzi nella conference call di un ritorno alla crescita e agli utili già dal prossimo anno: più in particolare, il management di Prada prevede di raddoppiare le vendite tramite il canale e-commerce nei prossimi due anni.
Altri due settori che suscitano crescente interesse tra gli investitori sono poi quelli della robotica e della sicurezza informatica. Come spiegato nell’articolo “ETP, flussi consistenti nei prodotti di robotica e sicurezza informatica”, i flussi di sottoscrizione sugli ETP premiano questi due settori ritenuti solidi per un investimento in portafoglio a lungo termine. Visti come i settori del futuro, sia la robotica che la sicurezza informatica sono infatti ritenuti impermeabili alle intemperie dell’attuale contesto (tensioni politiche e geopolitiche, attacchi terroristici, instabilità valutarie) e dovrebbero registrare buone performance se mantenuti in un portafoglio a lungo termine in virtù delle loro entrate stabili nel tempo. Gli indici azionari esposti ai titoli robotici e informatici sono cresciuti negli ultimi mesi mentre gli ETP specializzati hanno contabilizzato afflussi netti per 27,2 milioni di dollari (settore robotica) e 10,7 milioni (settore sicurezza informatica).
Infine, ma non per importanza, si continua a parlare di investimenti ambientali. Tuttavia, come argomentato nell’articolo “Investimenti ambientali, perché non basta escludere le società petrolifere”, se si sceglie di adottare principi di sostenibilità agli investimenti in portafoglio, più del divieto ad investire in specifici settori conta la selezione delle società. “Ad esempio,” fanno sapere gli esperti di Capital Group “l’esclusione delle società petrolifere non significa che in modo automatico si debba procedere con il posizionamento in aziende del settore delle tecnologie energetiche più pulite e rinnovabili”. Anche perchè, sempre secondo i professionisti di Capital Group, pure i settori universalmente riconosciuti come forme pulite d’energia, vale a dire il solare e l’eolico, necessitano nel loro ciclo di produzione di combustibili fossili e altri minerali rari. Senza dimenticare, peraltro, che il fabbisogno energetico mondiale non può essere soddisfatto con le sole fonti alternative: come dire che sono ancora indispensabili fonti di energia classiche. “Pertanto, anziché disinvestire, finora abbiamo optato per un confronto con le società al fine di promuovere un maggior numero di azioni a favore del clima per accompagnare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio” concludono gli esperti di Capital Group.
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