Alan Greenspan
Il vecchio stregone vede nero
Secondo il vecchio stregone Alan Greenspan, ex capo della Fed, l’America è sull’orlo della stagflazione per colpa di “pazzi”, che però evita di nominare.
16 Settembre 2016 08:00
A 90 anni il leggendario stregone della Fed Alan Greenspan perde il pelo ma non il vizio di lanciare messaggi oscuri e tutti da decifrare. Parlando a Washington l’ex rain man della politica monetaria americana ha detto che l’attuale situazione politica e economica americana è la “peggiore che abbia mai visto”. E questo, ha aggiunto, per colpa di gente che non sa come definire, “li chiamerei dei pazzi”, crazies nelle parole del vecchio Alan. Ovviamente ha evitato accuratamente di chiamarli per nome, come nel suo stile migliore.
Sul fronte economico, secondo Greenspan, gli Stati Uniti stanno viaggiando verso la stagflazione, vale a dire una combinazione di domanda debole e inflazione alta, mentre sul versante politico ha detto di non capacitarsi di come tutto questo possa essere successo. Anche qui, per carità, niente nomi.
Conclusione: “non siamo in un equilibrio stabile .. spero che riusciamo a trovare una strada per uscirne perché questo è un paese troppo grande per essere messo a repentaglio da, come potrei chiamarli, dei pazzi”.
Greenspan ha parlato di populismo, ma non quello di oggi attribuito a Donald Trump, quello del 1896, quando l’allora candidato democratico alla Casa Bianca, poi sconfitto, William Jennings Bryan tenne un famoso discorso contro il gold standard alla convention del partito. Tornando ad oggi, si è lamentato del fatto che nessuno dei due candidati si preoccupi di mettere un freno alla spesa pubblica, un tema una volta caro ai repubblicani. E ha citato come campione del rigore di bilancio il marito della Hillary, il vecchio Bill Clinton, definendolo “il migliore dei repubblicani”.
Sul fronte economico, secondo Greenspan, gli Stati Uniti stanno viaggiando verso la stagflazione, vale a dire una combinazione di domanda debole e inflazione alta, mentre sul versante politico ha detto di non capacitarsi di come tutto questo possa essere successo. Anche qui, per carità, niente nomi.
Conclusione: “non siamo in un equilibrio stabile .. spero che riusciamo a trovare una strada per uscirne perché questo è un paese troppo grande per essere messo a repentaglio da, come potrei chiamarli, dei pazzi”.
Greenspan ha parlato di populismo, ma non quello di oggi attribuito a Donald Trump, quello del 1896, quando l’allora candidato democratico alla Casa Bianca, poi sconfitto, William Jennings Bryan tenne un famoso discorso contro il gold standard alla convention del partito. Tornando ad oggi, si è lamentato del fatto che nessuno dei due candidati si preoccupi di mettere un freno alla spesa pubblica, un tema una volta caro ai repubblicani. E ha citato come campione del rigore di bilancio il marito della Hillary, il vecchio Bill Clinton, definendolo “il migliore dei repubblicani”.
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