Barack Obama

Elezioni statunitensi, istruzioni per l’uso prima dell’8 novembre

Nelle elezioni statunitensi potrebbero risultare determinanti il tasso di approvazione di Obama, l’andamento di Wall Street e i prossimi tre dibattiti televisivi.

22 Settembre 2016 09:43

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Non soltanto i sondaggi di opinione e le proiezioni demoscopiche ma anche il tasso di approvazione del presidente Obama, l’andamento di Wall Street e i prossimi dibattiti pubblici.
Secondo Libby Cantrill, Executive Vice President e Responsabile Public Policy di PIMCO, è piuttosto ampia la gamma di fattori da tenere sotto osservazione in vista delle elezioni statunitensi previste per il prossimo 8 novembre.
Certo, si parte dai sondaggi d'opinione nazionali che delineano l’andamento del testa a testa tra Hillary Clinton e Donald Trump.

In questo frangente, sottolinea la manager di PIMCO, è da tenere d’occhio il trend dei consensi della Clinton, verificando se proseguirà la discesa rispetto ai massimi segnati dopo la convention, oppure se inizierà a stabilizzarsi. Poi, sempre in tema di sondaggi e proiezioni demoscopiche, uno sguardo deve essere rivolto pure a Gary Johnson, il candidato del partito libertario (e, quindi, il terzo incomodo tra Hillary Clinton e Donald Trump): se si attestasse al 9% non dovrebbe riuscire a spostare l'ago della bilancia a novembre, ma se la percentuale salisse le cose potrebbero cambiare.

Occhio attento poi all'esito della corsa alla Casa Bianca nei 10 - 12 Stati in bilico, cioè quelli nei quali possono spuntarla sia Hillary Clinton che Donald Trump. In particolare i più importanti potrebbero essere Ohio, Pennsylvania, North Carolina, Virginia e Florida: al momento, secondo Real Clear Politics, Hillary Clinton è in testa in ognuno di tali Stati tranne la Florida.

Al di fuori della sfera legata ai sondaggi e alle proiezioni demoscopiche, per Libby Cantrill riveste una certa rilevanza pure il tasso di approvazione del presidente uscente: secondo Gallup (società specializzate in ricerche di mercato), il candidato del suo partito vince le elezioni (e viceversa) se la percentuale supera il 50 per cento e attualmente il Presidente Obama gode di un tasso di approvazione superiore al 50%, un fattore che, se confermato, potrebbe giocare a favore di Hillary Clinton.

Anche la Borsa sembra avere un suo peso specifico: l’andamento di Wall Street ha infatti correttamente previsto l'esito di 19 delle ultime 22 contese elettorali dal 1928. In pratica, se il mercato azionario registra una performance positiva nei tre mesi precedenti le elezioni, il partito in carica rimane al potere, e viceversa.

In ogni caso, pur tenendo nel dovuto conto tutti i fattori visti in precedenza, Libby Cantrill raccomanda di seguire i tre prossimi dibattiti presidenziali (26 settembre, 9 ottobre e 19 ottobre): dal momento che la percentuale di indecisi è minima, gli esiti di tali confronti televisivi potrebbero risultare decisivi.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Pimco

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