Andrew Balls

Stabilità senza certezze, resta questo il tema di lungo periodo

La crescita globale procede ma non accelera e le politiche monetarie stanno esaurendo i loro benefici: il tema di lungo periodo resta quindi la stabilità senza certezze.

5 Ottobre 2016 09:25

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“Continuiamo a puntare sul tema di lungo periodo della ‘stabilità senza certezze’ (delineato in maggio), in una fase in cui le valutazioni di mercato si attestano, in genere, su livelli equi o elevati” puntualizzano Joachim Fels, Managing director e consulente economico globale di PIMCO e Andrew Balls, CIO Global Fixed Income di PIMCO, nel Cyclical Outlook dal titolo “Sotto la superficie”.

Una presa di posizione che tiene conto delle prospettive cicliche caratterizzate ancora da una crescita costante, dal mantenimento di un regime di politiche di sostegno e da un trend dei mercati tendenzialmente laterale. In ogni caso, fanno sapere i due strategist, è raccomandabile prestare la massima attenzione alle asset class e alle posizioni in portafoglio che più sono direttamente supportate dal sostegno delle autorità monetarie.

Ma dove investono o hanno intenzione di agire i due strategist? Tenendo conto che i rendimenti restano contenuti a livello mondiale, ritengono che valga la pena privilegiare la duration (la curva dei tassi) statunitense rispetto a varie alternative a livello globale, per una ragione molto semplice: i tassi più alti offerti dal mercato USA (in un contesto globale di tassi dei titoli di stato in genere bassi o negativi) tendono ad essere efficaci anche come bene rifugio nelle fasi di turbolenza.

“Confermiamo il giudizio favorevole sui TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities, i titoli del Tesoro USA legati all’inflazione) alla luce delle valutazioni, di un'inflazione dei prezzi al consumo attesa del 2-2,5% nel 2017 e del rischio a lungo termine di un'inflazione superiore alle previsioni a causa delle varie forme di allentamento monetario” sottolineano poi Joachim Fels e Andrew Balls che, inoltre, rivelano di mantenere in portafoglio piccole quote negli MBS (Mortgage-Backed Securities, titoli garantiti da ipoteche su immobili) di agenzie, in funzione delle valutazioni ragionevoli.

Un’altra decisione in ambito obbligazionario è la prudenza sui titoli a spread (quelli con extra rendimento rispetto ai governativi di uguale durata). I due strategist ammettono che vi siano ancora occasioni di investimento nei mercati globali degli spread, ma hanno comunque preferito ridurne il rischio nei portafogli riservandosi di limarlo ulteriormente a mano a mano che le valutazioni dovessero salire ulteriormente.

Dove invece il loro consenso resta positivo è sulle posizioni liquide e a breve scadenza nei segmenti obbligazionari societari (sia con rating investment grade che gli high yield) e in selezionate situazioni all’interno dei titoli finanziari.

In ambito valutario, Joachim Fels e Andrew Balls hanno ridotto il rischio nei portafogli poiché non sono previste significative variazioni nelle monete del G-10.

“Per quanto riguarda i mercati emergenti contiamo di beneficiare di selezionate opportunità nei mercati dei titoli in valuta locale ed estera: gli investimenti nelle valute emergenti ad alto rendimento sono infatti una strategia efficace per implementare in portafoglio il giudizio positivo sul beta complessivo dei mercati emergenti” fanno sapere i due strategist che, passando ai portafogli multi-asset svelano un sottopeso nell’azionario, preferendo sfruttare un'esposizione al rischio paragonabile a quello azionario ma focalizzato nella parte alta della struttura del capitale.

Joachim Fels e Andrew Balls ritengono che anche la volatilità possa essere sfruttata per generare ulteriori opportunità di investimento. I due strategist si dicono infatti pronti a trarre vantaggio dagli occasionali picchi di volatilità (come quelli che hanno caratterizzato gli ultimi anni), fornendo liquidità quando il mercato la richiede. Turbolenze di mercato che peraltro potrebbero manifestarsi anche in assenza di cambiamenti di rilievo in termini di fondamentali: la maggiore regolamentazione e la conseguente minore liquidità operativa tendono a favorire gli episodi di instabilità sui mercati locali mentre, sullo sfondo, si delineano in modo sempre più nitido i timori per la perdita di efficacia della politica monetaria.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Pimco


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