consulente finanziario
Consulenti, opinioni diverse sulle elezioni USA tra statunitensi e internazionali
Per i consulenti internazionali la vittoria della Clinton dovrebbe favorire le Borse mentre per quelli statunitensi nessuno dei due candidati avrebbe questo potenziale.
31 Ottobre 2016 10:11
I consulenti finanziari statunitensi hanno opinioni molto divergenti in merito al prossimo presidente degli Stati Uniti. In particolare alla domanda ‘Nelle elezioni statunitensi, quale candidato avrebbe l'impatto più positivo sul mercato azionario?’ il 42% dei consulenti statunitensi ha risposto ‘Nessuno dei due’ e, tra i due candidati, Trump (con il 27%) è stato più votato rispetto alla Clinton (22%). I consulenti internazionali, invece, sembrano non avere dubbi sul candidato che potrà avere un impatto positivo sul mercato azionario: il 52% di loro opta per la Clinton, mentre ‘Nessuno dei due’ vale il 22% e Trump soltanto il 13%.
Questi risultati sono stati ricavati all’interno di un più ampio sondaggio condotto da Natixis Global Asset Management che ha intervistato 2550 consulenti finanziari, sia a livello americano che globale, su cosa pensano dei due candidati e su chi potrà avere il maggior impatto positivo su cinque fattori chiave: azioni, obbligazioni, economia globale, commercio e rischi geopolitici
“Nonostante dal sondaggio possa emergere un sostanziale livello di apatia e frustrazione tra i consulenti, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale, riteniamo importante ricordare che per costruire un portafoglio durevole è meglio evitare di prevedere gli esiti geopolitici: il tentativo di cercare di indovinare chi dei due candidati ha maggiori possibilità di spuntarla e, soprattutto, le implicazioni che una sua elezione potrà avere sui mercati finanziari è un esercizio che potrebbe essere inutile e, cosa di maggiore rilievo, ingessare il processo di costruzione di portafoglio” spiega David Lafferty, Chief Market Strategist di Natixis Global Asset Management, secondo il quale è invece consigliabile che i consulenti e gli investitori resistano a tale tentazione e proseguano nella messa a punto di soluzioni durevoli di lungo periodo.
In ogni caso, nel breve e medio periodo, David Lafferty prevede un aumento della volatilità sui mercati tra il quarto trimestre di quest’anno e il primo del 2017, alla luce delle elezioni statunitensi, del possibile aumento dei tassi da parte della Federal Reserve americana e dell'avvio delle trattative tra Regno Unito e Ue per la Brexit.
“In questo ambiente di maggiori rischi geopolitici, è presumibile che i movimenti di mercato tendano a trascurare i fondamentali economici che, seppure lentamente, mostrano una tendenza rialzista. Alla luce di questa divergenza, le reazioni dei mercati potrebbero essere eccessive e in grado di fornire ampie opportunità da cogliere” conclude David Lafferty.
Questi risultati sono stati ricavati all’interno di un più ampio sondaggio condotto da Natixis Global Asset Management che ha intervistato 2550 consulenti finanziari, sia a livello americano che globale, su cosa pensano dei due candidati e su chi potrà avere il maggior impatto positivo su cinque fattori chiave: azioni, obbligazioni, economia globale, commercio e rischi geopolitici
“Nonostante dal sondaggio possa emergere un sostanziale livello di apatia e frustrazione tra i consulenti, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale, riteniamo importante ricordare che per costruire un portafoglio durevole è meglio evitare di prevedere gli esiti geopolitici: il tentativo di cercare di indovinare chi dei due candidati ha maggiori possibilità di spuntarla e, soprattutto, le implicazioni che una sua elezione potrà avere sui mercati finanziari è un esercizio che potrebbe essere inutile e, cosa di maggiore rilievo, ingessare il processo di costruzione di portafoglio” spiega David Lafferty, Chief Market Strategist di Natixis Global Asset Management, secondo il quale è invece consigliabile che i consulenti e gli investitori resistano a tale tentazione e proseguano nella messa a punto di soluzioni durevoli di lungo periodo.
In ogni caso, nel breve e medio periodo, David Lafferty prevede un aumento della volatilità sui mercati tra il quarto trimestre di quest’anno e il primo del 2017, alla luce delle elezioni statunitensi, del possibile aumento dei tassi da parte della Federal Reserve americana e dell'avvio delle trattative tra Regno Unito e Ue per la Brexit.
“In questo ambiente di maggiori rischi geopolitici, è presumibile che i movimenti di mercato tendano a trascurare i fondamentali economici che, seppure lentamente, mostrano una tendenza rialzista. Alla luce di questa divergenza, le reazioni dei mercati potrebbero essere eccessive e in grado di fornire ampie opportunità da cogliere” conclude David Lafferty.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Natixis Global Asset Management