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High yield USA, l’approccio macro economico offre una visuale migliore

In un contesto di tassi di default (fallimenti) contenuti, l’approccio macro economico consente ai gestori high yield USA di effettuare scelte settoriali ottimali.

7 Novembre 2016 10:01

financialounge -  fondi a cedola Fondi obbligazionari High Yield John Fekete Pictet-US High Yield USA
L’approccio bottom up, basato sulla selezione dei titoli e degli emittenti rimane essenziale, ma per avere una visuale migliore sul mercato high yield USA è meglio affidarsi all’analisi top down (cioè macro economica). Ne è convinto John Fekete, senior investment manager di Crescent Capital Group, a cui è stata affidata la gestione di [tooltip-fondi codice_isin="LU0472949915"]Pictet-US High Yield[/tooltip-fondi].
“Nel segmento del debito high yield USA la ricerca fondamentale resta essenziale, dal momento che l’analisi dei rischi specifici dei diversi emittenti consente di evitare (o, perlomeno, ridurre) le perdite da insolvenze” precisa John Fekete che, tuttavia, ricorda come i default (fallimenti) sul credito siano stati relativamente contenuti grazie alle condizioni di mercato favorevoli, nonostante l’aumento della volatilità macroeconomica.

Ne consegue, secondo il manager, che nell’attuale contesto l’importanza dell’analisi top-down dei fattori macroeconomici abbia aumentato il suo peso specifico. Per John Fekete le fasi di elevata volatilità e le incertezza nell’economia mondiale spingono verso una gestione più attiva all’investimento, che incentiva a svincolarsi dal benchmark per implementare strategie più tattiche.
“Il nostro approccio si è dimostrato redditizio. Per esempio il settore energia pesa poco più del 13% nell’universo dell’indice Barclays US High Yield: sulla scia del brusco rialzo dei prezzi del greggio dai minimi di febbraio, abbiamo iniziato a sovra ponderare l’energia da una posizione di sottopeso, portandola dal 10,4% di fine maggio al 18,2% a fine agosto. I nostri investimenti si sono concentrati su titoli dalle valutazioni interessanti emessi da società dei segmenti esplorazione e produzione e midstream, nello specifico in operatori large cap di qualità elevata o ‘angeli caduti’ (titoli di emittenti declassati da investment grade a hiugh yield) i cui titoli sono stati penalizzati dalla correzione generalizzata del 2015 e di inizio 2016” spiega John Fekete.

Il focus macroeconomico del manager è peraltro riscontrabile pure nel posizionamento attivo sulla duration (scadenza media dei titoli in portafoglio al fine di variare la sensibilità ai tassi). “Per esempio se, come pensiamo, la Federal Reserve attuerà solo un modesto aumento dei tassi d’interesse nel 2017, il posizionamento di duration dovrebbe dimostrarsi un’importante fonte di rendimento nei prossimi trimestri” sostiene John Fekete il cui riferimento è anche alla decisione di estendere la duration del fondo di un anno negli ultimi tre mesi, portandola a 4,98 anni contro i 3,94 del benchmark: una scelta che si è rivelata vantaggiosa alla luce della flessione di 60 punti base (-0,60%) registrata dal rendimento del Treasury decennale di riferimento dall’inizio del 2016.

John Fekete, che non appare preoccupato dal fatto che gli Stati Uniti sembrano vicini alla fine del ciclo del credito (“storicamente, la fine del ciclo del credito è caratterizzata da un aumento dei tassi di insolvenza e da difficoltà di accesso al capitale, due fenomeni che oggi non riscontriamo”) reputa i rischi d’insolvenza attualmente piuttosto contenuti: ne consegue che, per il manager, per il resto dell’anno gli investitori high yield USA possono ragionevolmente aspettarsi un rendimento dalle cedole, mentre gli spread delle obbligazioni high yield potrebbero continuare a restringersi prima del prossimo inasprimento della Fed.
Infine, una volta superata l’incertezza politica negli Stati Uniti (ovvero l’elezione del nuovo presidente), gli investitori dovrebbero iniziare a concentrarsi sui fondamentali del mercato high yield, che dovrebbero sostenerne le quotazioni nel medio periodo.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Pictet Asset Management

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