crescita economica
La crescita economica in aumento può influenzare l’inflazione
Il vento sta cambiando: la crescita economica sembrerebbe essere in condizione di accelerare in modo sufficiente da influenzare un incremento dell’inflazione.
24 Novembre 2016 09:29
Sebbene la fase di bassa crescita, inflazione contenuta e tassi ai minimi continui a prevalere nei mercati e, a cascata, nelle valutazioni di molti investitori, il vento sta cambiano.
“Il cambiamento consiste nel fatto che alcune aree stanno registrando trend migliori delle attese. Ciò porta alla conclusione che la crescita economica sia in procinto di aumentare di una misura sufficiente da influenzare l’inflazione. Basta guardare ai dati sull’occupazione. Sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito la disoccupazione è intorno al 5%, un valore molto vicino alla piena occupazione” puntualizza Marcus Brookes, Head of Multi-Manager di Schroders, che ipotizza uno scenario caratterizzato da un lieve incremento dell’attività economica.
Una tendenza che spinge la vendita di beni e servizi, che, a sua volta, alimenta nuove assunzioni che, a cascata, fa aumentare i salari: storicamente, un incremento dei salari orari medi ha sempre condotto a un’accelerazione dell’inflazione stessa. Un contesto nel quale gioca un ruolo non secondario pure il prezzo del petrolio in risalita dai minimi di febbraio.
“Uno scenario favorevole ai prezzi delle materie prime, dei finanziari e delle società cicliche, che beneficiano del trend di inflazione superiore alle attese” sottolinea Marcus Brookes, convinto che possa essere arrivato il momento di alcune componenti ‘value’ del mercato e di alcuni titoli sottovalutati mentre l’oro continua a costituire una parte importante dei portafogli multi asset di Schoders in quanto in grado di registrare buone performance quando l’inflazione sale.
A questo proposito Marcus Brookes conclude specificando che, qualora Trump lanciasse un colossale programma di miglioramento delle infrastrutture come accennato durante tutta la campagna elettorale e anche nel discorso della vittoria, anche questo potrà contribuire alla risalita dell’inflazione.
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“Il cambiamento consiste nel fatto che alcune aree stanno registrando trend migliori delle attese. Ciò porta alla conclusione che la crescita economica sia in procinto di aumentare di una misura sufficiente da influenzare l’inflazione. Basta guardare ai dati sull’occupazione. Sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito la disoccupazione è intorno al 5%, un valore molto vicino alla piena occupazione” puntualizza Marcus Brookes, Head of Multi-Manager di Schroders, che ipotizza uno scenario caratterizzato da un lieve incremento dell’attività economica.
Una tendenza che spinge la vendita di beni e servizi, che, a sua volta, alimenta nuove assunzioni che, a cascata, fa aumentare i salari: storicamente, un incremento dei salari orari medi ha sempre condotto a un’accelerazione dell’inflazione stessa. Un contesto nel quale gioca un ruolo non secondario pure il prezzo del petrolio in risalita dai minimi di febbraio.
“Uno scenario favorevole ai prezzi delle materie prime, dei finanziari e delle società cicliche, che beneficiano del trend di inflazione superiore alle attese” sottolinea Marcus Brookes, convinto che possa essere arrivato il momento di alcune componenti ‘value’ del mercato e di alcuni titoli sottovalutati mentre l’oro continua a costituire una parte importante dei portafogli multi asset di Schoders in quanto in grado di registrare buone performance quando l’inflazione sale.
A questo proposito Marcus Brookes conclude specificando che, qualora Trump lanciasse un colossale programma di miglioramento delle infrastrutture come accennato durante tutta la campagna elettorale e anche nel discorso della vittoria, anche questo potrà contribuire alla risalita dell’inflazione.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Schroders
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