Daniel Karnauss
Italia, l’eventuale volatilità post referendum può essere un’occasione di acquisto
È probabile che nel caso di una vittoria del NO al referendum di domenica la volatilità aumenti ma questo potrebbe creare interessanti occasioni di acquisto in Italia.
1 Dicembre 2016 09:38
“Come abbiamo detto durante tutto l'anno, riteniamo che il mercato sia troppo negativo sull’Italia e che le preoccupazioni siano esagerate. Siamo in sovrappeso sui titoli italiani e, in particolare, ci piace il settore bancario italiano. Preferiamo le banche italiane ben gestite, come Intesa e Unicredit e consideriamo la sottoperformance recente come ingiustificata e, quindi, l’investimento una occasione di acquisto” sostiene Daniel Karnauss di Vontobel Asset Management, secondo il quale se al referendum di domenica prossima vincesse il NO l’eventuale sell-off (vendita dei titoli su mercato senza limitazione di prezzo e di quantità) dovrebbe essere limitato e potrebbe rivelarsi di breve durata anche perché la BCE si riunirà proprio la prossima settimana (giovedi 8 dicembre) e potrà assumere tutte le contromisure per contrastare l’instabilità dei mercati.
Ovviamente, come precisa Daniel Karnauss, i risultati del referendum sono difficili da prevedere (soprattutto alla luce di quanto accaduto di recente con Brexit e Trump). Tuttavia, secondo il manager, pur tenendo presente questa incertezza, si possono delineare due scenari post referendum:
Vince il SÌ
C’è da aspettarsi una robusta sovraperformance delle attività italiane, in particolare nei mercati obbligazionari che hanno ampiamente incorporato nei prezzi un NO al referendum.
“Tuttavia, meglio non farsi prendere troppo la mano ed aspettare cosa deciderà di fare Matteo Renzi: se implementare nuove riforme con l’attuale governo oppure se dare le dimissioni per poi cercare una nuova nomina nella speranza di formare un nuovo governo con una maggioranza più ampia” puntualizza Daniel Karnauss.
Vince il NO
È probabile che la performance negativa degli asset italiani sia limitata. Qui però occorre distinguere tra una affermazione del NO limitata e una schiacciate. Nel primo caso Daniel Karnauss si aspetta le dimissioni del premier italiano e un probabile reincarico a formare un nuovo governo da parte del Presidente Mattarella. In caso invece di una forte affermazione del fronte del NO, la perdita di credibilità di Renzi potrebbe risultare eccessiva ed è probabile che il Presidente Mattarella o decida di affidare a Pier Carlo Padoan o Carlo Calenda l’incarico di formare un nuovo governo oppure decida per un nuovo governo tecnico.
“Si tratta di due opzioni che potrebbero significare maggiore instabilità politica e un rallentamento del processo di risanamento del settore bancario italiano in quanto gli investitori esteri potrebbero sottrarsi agli aumenti di capitale e ad investire nel settore” specifica Daniel Karnauss.
Ovviamente, come precisa Daniel Karnauss, i risultati del referendum sono difficili da prevedere (soprattutto alla luce di quanto accaduto di recente con Brexit e Trump). Tuttavia, secondo il manager, pur tenendo presente questa incertezza, si possono delineare due scenari post referendum:
Vince il SÌ
C’è da aspettarsi una robusta sovraperformance delle attività italiane, in particolare nei mercati obbligazionari che hanno ampiamente incorporato nei prezzi un NO al referendum.
“Tuttavia, meglio non farsi prendere troppo la mano ed aspettare cosa deciderà di fare Matteo Renzi: se implementare nuove riforme con l’attuale governo oppure se dare le dimissioni per poi cercare una nuova nomina nella speranza di formare un nuovo governo con una maggioranza più ampia” puntualizza Daniel Karnauss.
Vince il NO
È probabile che la performance negativa degli asset italiani sia limitata. Qui però occorre distinguere tra una affermazione del NO limitata e una schiacciate. Nel primo caso Daniel Karnauss si aspetta le dimissioni del premier italiano e un probabile reincarico a formare un nuovo governo da parte del Presidente Mattarella. In caso invece di una forte affermazione del fronte del NO, la perdita di credibilità di Renzi potrebbe risultare eccessiva ed è probabile che il Presidente Mattarella o decida di affidare a Pier Carlo Padoan o Carlo Calenda l’incarico di formare un nuovo governo oppure decida per un nuovo governo tecnico.
“Si tratta di due opzioni che potrebbero significare maggiore instabilità politica e un rallentamento del processo di risanamento del settore bancario italiano in quanto gli investitori esteri potrebbero sottrarsi agli aumenti di capitale e ad investire nel settore” specifica Daniel Karnauss.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Vontobel Asset Management