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Mercati obbligazionari, flessibilità per essere pronti a reagire a qualsiasi scenario
Il rialzo dei tassi obbligazionari degli ultimi mesi sembra aver incorporato molte delle attese 2017: meglio essere flessibili e pronti a reagire a scenari diversi.
14 Dicembre 2016 09:38
Lo scenario base di Ken Leech, CIO di Western Asset (gruppo Legg Mason) è ancora incline a prevedere una crescita moderata ed un’inflazione contenuta.
“La nostra intenzione è quella di riconsiderare il nostro posizionamento in modo da riflettere una maggior probabilità associata ad un miglioramento della crescita USA, ma ciò che rimane cruciale per noi è mantenerci flessibili per reagire al manifestarsi di uno scenario differente” afferma il gestore, la cui sensazione, in questo momento, è che il movimento del mercato obbligazionario sia arrivato ‘too far, too fast’ (troppo oltre, troppo presto), dal momento che l'evidenza di un percorso di crescita migliore degli USA è rimandata a quando le iniziative della Presidenza Trump cominceranno ad assumere contorni più definiti.
Le politiche annunciate dal neopresidente americano in ambito commerciale potrebbero avere ripercussioni potenzialmente negative per la crescita globale e potrebbero innescare sui mercati situazioni di avversione al rischio come quelle sperimentate negli ultimi cinque anni. Senza trascurare un fatto di rilievo: le aspettative di mercato di un miglioramento della crescita sono basate su iniziative i cui frutti potrebbero vedersi soltanto nel corso dei prossimi 12 mesi.
Secondo Ken Leech, gli investitori farebbero bene a considerare che, in un contesto di tassi ed inflazione in rialzo, la correlazione negativa tra asset rischiosi e titoli obbligazionari di qualità superiore potrebbe invertirsi e rendere perciò opportuno un aggiustamento della propria esposizione in termini di duration. Allo stesso modo, anche il debito dei mercati emergenti potrebbe registrare una maggiore volatilità.
Le preoccupazioni di Ken Leech sono proiettate poi sul possibile rallentamento della crescita in Cina e alle problematiche politiche in Europa. In Cina, i rischi sono legati al possibile venir meno degli effetti legati agli stimoli indotti fino ad ora da parte del governo, mentre nel Vecchio Continente le sfide dei prossimi eventi politici (elezioni politiche in Francia e in Germania nel 2017) e Brexit, offrono maggiore spazio ai movimenti anti-establishment.
“La nostra intenzione è quella di riconsiderare il nostro posizionamento in modo da riflettere una maggior probabilità associata ad un miglioramento della crescita USA, ma ciò che rimane cruciale per noi è mantenerci flessibili per reagire al manifestarsi di uno scenario differente” afferma il gestore, la cui sensazione, in questo momento, è che il movimento del mercato obbligazionario sia arrivato ‘too far, too fast’ (troppo oltre, troppo presto), dal momento che l'evidenza di un percorso di crescita migliore degli USA è rimandata a quando le iniziative della Presidenza Trump cominceranno ad assumere contorni più definiti.
Le politiche annunciate dal neopresidente americano in ambito commerciale potrebbero avere ripercussioni potenzialmente negative per la crescita globale e potrebbero innescare sui mercati situazioni di avversione al rischio come quelle sperimentate negli ultimi cinque anni. Senza trascurare un fatto di rilievo: le aspettative di mercato di un miglioramento della crescita sono basate su iniziative i cui frutti potrebbero vedersi soltanto nel corso dei prossimi 12 mesi.
Secondo Ken Leech, gli investitori farebbero bene a considerare che, in un contesto di tassi ed inflazione in rialzo, la correlazione negativa tra asset rischiosi e titoli obbligazionari di qualità superiore potrebbe invertirsi e rendere perciò opportuno un aggiustamento della propria esposizione in termini di duration. Allo stesso modo, anche il debito dei mercati emergenti potrebbe registrare una maggiore volatilità.
Le preoccupazioni di Ken Leech sono proiettate poi sul possibile rallentamento della crescita in Cina e alle problematiche politiche in Europa. In Cina, i rischi sono legati al possibile venir meno degli effetti legati agli stimoli indotti fino ad ora da parte del governo, mentre nel Vecchio Continente le sfide dei prossimi eventi politici (elezioni politiche in Francia e in Germania nel 2017) e Brexit, offrono maggiore spazio ai movimenti anti-establishment.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Legg Mason Global Asset Management
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