ESG
Sensibilità ai fattori di investimento ESG, gli italiani sono primi in Europa
I criteri ESG nel prendere decisioni di investimento sono ritenuti sempre più importanti dagli italiani che primeggiano in Europa e sono in linea con il resto del mondo.
16 Dicembre 2016 10:00
Ventimila investitori in 28 diversi paesi, mille dei quali in Italia. È questo il campione della ricerca Schroders Global Investors Study 2016 svolta da Schroders ai quali, nelle diverse declinazioni dell’indagine, è stato richiesto di attribuire un punteggio, in una scala da 1 (giudizio equivalente a per niente) a 10 (giudizio significativo di cruciale), per valutare quanto siano importanti i criteri ESG (Environment, Social, Governance) nel prendere decisioni di investimento.
Ebbene il podio dei diversi continenti vede, nell’ordine, America, Asia ed Europa. In particolare gli investitori americani del campione hanno assegnato un punteggio medio di 7,7 punti all’importanza dei fattori di buona corporate governance, di 7,5 punti per i fattori di good social responsibility e di 7,3 punti per le tematiche ambientali. L’Asia, invece, mostra, rispettivamente 7,4 punti, 7,1 punti e 7,0 punti: gli investitori europei del campione hanno attribuito ai fattori di buona corporate governance (6,8 punti), a quelli relativi alla good social responsibility 6,6 punti e 6,5 punti all’impatto ambientale positivo.
Da segnalare però che gli investitori italiani possono vantare il primo posto nel Vecchio Continente evidenziando una sensibilità ai fattori di investimento ESG in linea con il resto del mondo. Infatti, hanno assegnato un punteggio medio di 7,4 punti (contro 6,8 punti della media europea e 7,2 punti della media a livello mondiale) all’adozione di criteri di buona corporate governance, un punteggio medio di 7,2 (rispetto al 6,6 della media europea e al 6,9 della media mondiale) ai criteri di responsabilità sociale, e un punteggio medio di 7,1 (che si confronta con il 6,5 della media europea e il 6,8 della media mondiale) per l’attenzione nei confronti delle tematiche ambientali.
Ebbene il podio dei diversi continenti vede, nell’ordine, America, Asia ed Europa. In particolare gli investitori americani del campione hanno assegnato un punteggio medio di 7,7 punti all’importanza dei fattori di buona corporate governance, di 7,5 punti per i fattori di good social responsibility e di 7,3 punti per le tematiche ambientali. L’Asia, invece, mostra, rispettivamente 7,4 punti, 7,1 punti e 7,0 punti: gli investitori europei del campione hanno attribuito ai fattori di buona corporate governance (6,8 punti), a quelli relativi alla good social responsibility 6,6 punti e 6,5 punti all’impatto ambientale positivo.
Da segnalare però che gli investitori italiani possono vantare il primo posto nel Vecchio Continente evidenziando una sensibilità ai fattori di investimento ESG in linea con il resto del mondo. Infatti, hanno assegnato un punteggio medio di 7,4 punti (contro 6,8 punti della media europea e 7,2 punti della media a livello mondiale) all’adozione di criteri di buona corporate governance, un punteggio medio di 7,2 (rispetto al 6,6 della media europea e al 6,9 della media mondiale) ai criteri di responsabilità sociale, e un punteggio medio di 7,1 (che si confronta con il 6,5 della media europea e il 6,8 della media mondiale) per l’attenzione nei confronti delle tematiche ambientali.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Schroders