Fondi comuni, a novembre è scattato l’interesse verso quelli monetari euro
Sono stati trascurati fino allo scorso mese di ottobre quando segnavano una raccolta netta mensile da inizio 2016 negativa per 1,08 miliardi di euro. Ma nel mese di novembre, come emerge dai dati mensili di Assogestioni, i fondi monetari area euro si sono riscattati raccogliendo 1,67 miliardi: un risultato capace di riportare in positivo la raccolta da inizio anno (+598 milioni) e di guidare la graduatoria mensile delle categorie di fondi più gettonate.
Le altre categorie di fondi, infatti, seguono a distanza: dagli obbligazionari, che hanno raccolto 565 milioni, ai flessibili, le cui sottoscrizioni di sono fermate a 559 milioni, fino ai bilanciati che vantano adesioni mensili per 316 milioni: i fondi azionari, al contrario, sono finiti addirittura in territorio negativo accusando deflussi netti per 491 milioni.
Il risultato di novembre in ogni caso non sposta molto la classifica delle categorie in base al patrimonio in gestione. Leader di mercato, con il 42,1% del totale (e 373,6 miliardi di asset) restano infatti i fondi obbligazionari mentre i flessibili, con 214,5 miliardi e una quota di mercato del 24,2%, sono secondi, davanti agli azionari (185,4 miliardi di asset e 20,9% di market share): più distanziati i fondi bilanciati con 73,6 miliardi (e una quota di mercato dell’8,3%) e i fondi monetari con 35,5 miliardi (4%).
Secondo gli addetti ai lavori il risultato mensile positivo dei fondi monetari euro è da ascrivere alle indicazioni, formulate da diverse case di investimento, di allargare la quota di liquidità in portafoglio in vista di un 2017 che si preannuncia particolarmente difficile e ad alta volatilità: disporre di un serbatoio di maggiore liquidità può permettere agli investitori di cogliere le occasioni che si dovessero presentare sul mercato in occasioni delle correzioni dei mercati.