crescita economica
Obbligazioni, perché adottare una strategia d’investimento più opportunistica
Il mercato obbligazionario, che dovrebbe essere piuttosto variabile anche nel 2017, potrebbe riservare interessanti occasioni d’investimento per i gestori attivi.
29 Dicembre 2016 09:58
Il 2017 dovrebbe essere un altro anno ad alta variabilità per i mercati obbligazionari a livello globale e Bob Jolly, Head of Global Macro Strategy di Schroders rivela che intende adottare una strategia d’investimento più opportunistica.
“I tempi non sono ancora maturi per la normalizzazione delle politiche monetarie e i timori strutturali, seppur in forma attenuata, restano ancora sul tavolo” fa sapere lo strategist il cui riferimento è, in primis, al fatto le Banche Centrali hanno sposato l’idea che siano ora i Governi a doversi fare carico di stimolare l’economia tramite le politiche fiscali.
Tuttavia, sebbene il debito globale sia divenuto più conveniente da finanziare, i livelli di indebitamento raggiunti restano proibitivi escludendo, di fatto, il ricorso a politiche fiscali di enorme portata persino negli Stati Uniti.
In secondo luogo, invece, le spese della Cina continuano a essere al di sopra delle sue possibilità di lungo termine, diverse economie emergenti sono alla ricerca di nuovi modelli di crescita, le riforme in Europa hanno accusato un rallentamento, il Regno Unito dovrà affrontare un difficile negoziato con la Ue dopo l’affermazione della Brexit e il Giappone non riesce a svincolarsi da un contesto di bassa crescita e bassa inflazione. Secondo Bob Jolly è piuttosto probabile che emergano maggiori divergenze a livello globale: per esempio, tra le economie mondiali sviluppate e quelle in via di sviluppo, oppure tra emittenti in grado di adeguare al nuovo contesto il proprio modello di business e le società che faticheranno a trovare nuovi modelli.
“Nel 2017 non dovrebbero rivedersi i rendimenti reali e nominali in territorio negativo visti nel corso dell’estate del 2016. Al contempo, tuttavia, è difficile che i tassi del mercato obbligazionario possano posizionarsi sui livelli in cui stazionavano prima dello scoppio della crisi finanziaria” sottolinea Bob Jolly che definisce il 2017 come un anno interessante e potenzialmente remunerativo per i gestori obbligazionari attivi.
Tra le idee di investimento individuate dallo strategist ci sono da valutare, per esempio, le implicazioni di un dollaro più forte ( e che può apprezzarsi leggermente): sarà decisivo, per Bob Jolly, essere più selettivi e decidere se adottare una visione rialzista sull’economia USA grazie al cambio o se rimanere più difensivi nei confronti dei Treasury bond. Nell’ambito delle obbligazioni societarie, invece, le modifiche sulle tassazione che potrebbe introdurre l’amministrazione Trump potrebbero evitare ulteriori indebitamenti, il che ovviamente rappresenta un segnale positivo per gli investitori sia in obbligazioni investment grade che in bond high yield.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Schroders
“I tempi non sono ancora maturi per la normalizzazione delle politiche monetarie e i timori strutturali, seppur in forma attenuata, restano ancora sul tavolo” fa sapere lo strategist il cui riferimento è, in primis, al fatto le Banche Centrali hanno sposato l’idea che siano ora i Governi a doversi fare carico di stimolare l’economia tramite le politiche fiscali.
Tuttavia, sebbene il debito globale sia divenuto più conveniente da finanziare, i livelli di indebitamento raggiunti restano proibitivi escludendo, di fatto, il ricorso a politiche fiscali di enorme portata persino negli Stati Uniti.
In secondo luogo, invece, le spese della Cina continuano a essere al di sopra delle sue possibilità di lungo termine, diverse economie emergenti sono alla ricerca di nuovi modelli di crescita, le riforme in Europa hanno accusato un rallentamento, il Regno Unito dovrà affrontare un difficile negoziato con la Ue dopo l’affermazione della Brexit e il Giappone non riesce a svincolarsi da un contesto di bassa crescita e bassa inflazione. Secondo Bob Jolly è piuttosto probabile che emergano maggiori divergenze a livello globale: per esempio, tra le economie mondiali sviluppate e quelle in via di sviluppo, oppure tra emittenti in grado di adeguare al nuovo contesto il proprio modello di business e le società che faticheranno a trovare nuovi modelli.
“Nel 2017 non dovrebbero rivedersi i rendimenti reali e nominali in territorio negativo visti nel corso dell’estate del 2016. Al contempo, tuttavia, è difficile che i tassi del mercato obbligazionario possano posizionarsi sui livelli in cui stazionavano prima dello scoppio della crisi finanziaria” sottolinea Bob Jolly che definisce il 2017 come un anno interessante e potenzialmente remunerativo per i gestori obbligazionari attivi.
Tra le idee di investimento individuate dallo strategist ci sono da valutare, per esempio, le implicazioni di un dollaro più forte ( e che può apprezzarsi leggermente): sarà decisivo, per Bob Jolly, essere più selettivi e decidere se adottare una visione rialzista sull’economia USA grazie al cambio o se rimanere più difensivi nei confronti dei Treasury bond. Nell’ambito delle obbligazioni societarie, invece, le modifiche sulle tassazione che potrebbe introdurre l’amministrazione Trump potrebbero evitare ulteriori indebitamenti, il che ovviamente rappresenta un segnale positivo per gli investitori sia in obbligazioni investment grade che in bond high yield.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Schroders