Ashutosh Sinha

Azionario India, un mercato che premia la pazienza e la capacità di selezione

Il mercato azionario dell’India è tra i più cari in Asia ma offre interessanti opportunità ai gestori capaci di selezionare accuratamente i titoli sottovalutati.

18 Gennaio 2017 09:33

financialounge -  Ashutosh Sinha india mercati azionari Morgan Stanley selezione
Se si osserva il rapporto prezzo/utili (p/e) dell’indice MSCI India si nota che si attesta attualmente a 19,7, un livello che è il più elevato di tutte le piazze finanziarie asiatiche e che risulta ben lontano dalla media dell’MSCI Emerging Market Asia (13,8). Tuttavia, per Ashutosh Sinha, Portfolio Manager del fondo Emerging Markets Leaders di Morgan Stanley Investment Management, questo elemento non costituisce affatto un ostacolo ad investire nel mercato azionario indiano.

“L’India è sempre stato uno dei mercati emergenti più cari perché di solito offre una redditività del capitale e una crescita degli utili superiori alla media della regione” precisa il manager che però subito dopo aggiunge: “Tuttavia resta un ottimo mercato per una selezione dei titoli bottom-up (basata cioè sulle singole società e non sui settori o sui dati macro economici) dal momento che le cifre aggregate tendono a celare la dispersione tra le società ben gestite e sottovalutate da quelle fatiscenti e sopravvalutate. Il nostro obiettivo, quindi,è di circoscrivere le aree di crescita e individuare le società di maggiore qualità, posizionate in tali aree”.

Peccato che spesso, queste compagnie raggiungono il prezzo obiettivo in modo rapido al punto che risulta quasi impossibile investirvi in tempo utile. Ashutosh Sinha cita l’esempio delle migliori banche private che sono trattate in borsa ad una valutazione pari a quattro o cinque volte il valore patrimoniale. Il manager non ha in portafoglio nessuna di queste banche ma, al contempo, non investe nemmeno negli istituti di credito con un rapporto prezzo/valore patrimoniale dello 0,5 in quanto nascondono molti prestiti in sofferenza e altre problematiche.

“L’obiettivo a cui miriamo sono infatti società caratterizzate da crescita e management di qualità trattate ad un prezzo di Borsa ragionevole rispetto a quello che noi riteniamo sia il prezzo obiettivo. Individuiamo aziende di elevato standing e poi aspettiamo che uno shock macroeconomico causi un’ondata di vendite sui mercati, per intervenire a prezzi convenienti. Si tratta di una strategia piuttosto impegnativa e che richiede molto tempo” puntualizza Ashutosh Sinha il cui portafoglio azionario globale paesi emergenti è costituito da soli 35 titoli azionari, di cui appena quattro o cinque indiani.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Morgan Stanley Investment Management


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