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Mercati emergenti, il tema della selezione continuerà a fare la differenza
L’universo dei mercati emergenti non è assolutamente omogeneo e questo implica che, nelle scelte d’investimento azionario, sia necessaria una rigorosa selezione.
23 Gennaio 2017 10:20
Negli ultimi 12 mesi, dal 19 gennaio 2016 al 19 gennaio scorso, l’indice MSCI emerging markets (rappresentativo di tutte i mercati azionari emergenti) ha registrato un rialzo in euro del +28,6%. Una performance eccezionale che, tuttavia, è frutto di contributi molto differenti a seconda della area emergente considerata.
Infatti se i mercati azionari emergenti del Sud America hanno messo a segno un balzo del +54,1% quelli asiatici non sono andati oltre il +22,1% mentre quelli emergenti Europa hanno generato una performance del +39,8%. Sulla distanza invece dei 3 anni, a fronte di un rendimento del +5,54% su base annua dell’MSCI emerging markets in euro, l’Asia emergente ha fatto meglio di tutti (+8,6%), davanti all’America Latina (+0,5%) e all’Europa (-3,8%).
Osservando queste performance si riscontra una puntuale conferma del fatto che i mercati emergenti non siano un universo unico ma l’insieme di aree geografiche e di singoli paesi con profonde divergenze: una situazione che impone scelte d’investimento selettive per poter cogliere le tante opportunità e schivare (o, quantomeno, limitare) le trappole.
“Una tematica positiva e duratura è quella del ribilanciamento degli Emergenti” fa sapere Enzo Puntillo, responsabile delle strategie obbligazionarie di GAM, secondo il quale l’equilibrio delle partite correnti e degli investimenti stranieri diretti nel paese dei cosiddetti Fragile Five (Turchia, Brasile, Indonesia, India e Sud Africa), dopo aver toccato il minimo nel 2013, ora sembra essere giunto in questi paesi ad una soglia ragionevolmente avanzata del processo di ribilanciamento. Sebbene non si tratti di un processo omogeneo. L’India, in particolare, è più avanti, mentre il Brasile ha fatto grandi progressi lo scorso anno.
“Nel complesso, la previsione di crescita per gli Emergenti sta migliorando, ma al momento stiamo assistendo a una significativa divergenza nei cicli economici dei singoli paesi” sostiene Enzo Puntillo che, parlando della Turchia e del Sud Africa, ne delinea un percorso sulla via della recessione, nonostante i rispettivi tassi di crescita non siano ancora tornati in territorio negativo. In parallelo, però, Brasile e Russia hanno intrapreso con decisione la ripresa economica, l’India e l’Indonesia stanno sperimentando un vero e proprio boom economico mentre la Cina è alle prese con un periodo di rallentamento secolare.
Infatti se i mercati azionari emergenti del Sud America hanno messo a segno un balzo del +54,1% quelli asiatici non sono andati oltre il +22,1% mentre quelli emergenti Europa hanno generato una performance del +39,8%. Sulla distanza invece dei 3 anni, a fronte di un rendimento del +5,54% su base annua dell’MSCI emerging markets in euro, l’Asia emergente ha fatto meglio di tutti (+8,6%), davanti all’America Latina (+0,5%) e all’Europa (-3,8%).
Osservando queste performance si riscontra una puntuale conferma del fatto che i mercati emergenti non siano un universo unico ma l’insieme di aree geografiche e di singoli paesi con profonde divergenze: una situazione che impone scelte d’investimento selettive per poter cogliere le tante opportunità e schivare (o, quantomeno, limitare) le trappole.
“Una tematica positiva e duratura è quella del ribilanciamento degli Emergenti” fa sapere Enzo Puntillo, responsabile delle strategie obbligazionarie di GAM, secondo il quale l’equilibrio delle partite correnti e degli investimenti stranieri diretti nel paese dei cosiddetti Fragile Five (Turchia, Brasile, Indonesia, India e Sud Africa), dopo aver toccato il minimo nel 2013, ora sembra essere giunto in questi paesi ad una soglia ragionevolmente avanzata del processo di ribilanciamento. Sebbene non si tratti di un processo omogeneo. L’India, in particolare, è più avanti, mentre il Brasile ha fatto grandi progressi lo scorso anno.
“Nel complesso, la previsione di crescita per gli Emergenti sta migliorando, ma al momento stiamo assistendo a una significativa divergenza nei cicli economici dei singoli paesi” sostiene Enzo Puntillo che, parlando della Turchia e del Sud Africa, ne delinea un percorso sulla via della recessione, nonostante i rispettivi tassi di crescita non siano ancora tornati in territorio negativo. In parallelo, però, Brasile e Russia hanno intrapreso con decisione la ripresa economica, l’India e l’Indonesia stanno sperimentando un vero e proprio boom economico mentre la Cina è alle prese con un periodo di rallentamento secolare.
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