Alex Struc
Green bond, l’esempio della Francia può far scuola nel mondo
L’emissione obbligazionaria da 7 miliardi di euro ispirata a principi ESG (ambientali, sociali e di governance) può rappresentare un punto di riferimento nel mondo.
31 Gennaio 2017 10:13
Un green bond da 7 miliardi di euro con scadenza 2039. Con queste caratteristiche l’emissione obbligazionaria emessa dalla Francia rappresenta il green bond (titolo a reddito fisso ispirato a principi ESG, cioè ambientali, sociali e di governance) più grande della storia.
La conferma che si tratti di un successo è testimoniata anche dal fatto che le richieste complessive pervenute sono ammontate a ben 23 miliardi di euro. Non a caso, diversi osservatori hanno definito il primo green bond sovrano della Francia ‘una pietra miliare’ in questo segmento di mercato che, secondo una recente stima, ha raggiunto un controvalore complessivo di mercato pari a circa 250 miliardi di dollari.
Un universo di investimento obbligazionario destinato sicuramente a crescere dal momento che le nazioni, le organizzazioni e le società tenderanno ad allineare le loro pratiche agli impegni sul clima sottoscritti a Parigi nel 2015.
Alcuni tra gli analisti di mercato più scettici potrebbero obiettare che solo una piccola parte dei proventi del prestito obbligazionario sono destinati agli investimenti e che l'atteso controvalore di 13 miliardi di euro identificato dal governo di Parigi per emissioni di green bond è relativamente modesto se confrontato con l’ammontare di tutte le altre offerte sovrane classiche o, addirittura, rispetto al Pil francese.
“Tuttavia, si tratta comunque di un importo che rappresenta circa il 5,2% del mercato dei green bond ed è sostanzialmente più grande delle emissioni in tema ambientale di qualsiasi altra impresa” fa sapere Alex Struc, Portfolio manager di PIMCO, che ha cogestito l’iniziativa del lancio della piattaforma globale ESG di PIMCO.
Non solo. Il Tesoro francese si impegna a garantire la massima trasparenza nei propri investimenti ‘verdi’ con la pubblicazione di dettagli sulle spese in tutti i settori, agenti e tipi di attività considerati come ‘green’.
“Questo tipo di comunicazione non è affatto una consuetudine per gli altri emittenti di questa tipologia di titoli per non parlare di un paese sovrano: il tentativo della Francia di far luce sulle sue attività verdi in modo credibile è un importante passo in avanti in questo senso e potrebbe servire come modello per gli altri stati sovrani” sostiene Alex Struc, ricordando peraltro come questa emissione con scadenza 2039 sia una risposta diretta alla crescente domanda da parte degli investitori internazionali che cercano di allineare i loro portafogli con il rispetto nei principi ESG.
La conferma che si tratti di un successo è testimoniata anche dal fatto che le richieste complessive pervenute sono ammontate a ben 23 miliardi di euro. Non a caso, diversi osservatori hanno definito il primo green bond sovrano della Francia ‘una pietra miliare’ in questo segmento di mercato che, secondo una recente stima, ha raggiunto un controvalore complessivo di mercato pari a circa 250 miliardi di dollari.
Un universo di investimento obbligazionario destinato sicuramente a crescere dal momento che le nazioni, le organizzazioni e le società tenderanno ad allineare le loro pratiche agli impegni sul clima sottoscritti a Parigi nel 2015.
Alcuni tra gli analisti di mercato più scettici potrebbero obiettare che solo una piccola parte dei proventi del prestito obbligazionario sono destinati agli investimenti e che l'atteso controvalore di 13 miliardi di euro identificato dal governo di Parigi per emissioni di green bond è relativamente modesto se confrontato con l’ammontare di tutte le altre offerte sovrane classiche o, addirittura, rispetto al Pil francese.
“Tuttavia, si tratta comunque di un importo che rappresenta circa il 5,2% del mercato dei green bond ed è sostanzialmente più grande delle emissioni in tema ambientale di qualsiasi altra impresa” fa sapere Alex Struc, Portfolio manager di PIMCO, che ha cogestito l’iniziativa del lancio della piattaforma globale ESG di PIMCO.
Non solo. Il Tesoro francese si impegna a garantire la massima trasparenza nei propri investimenti ‘verdi’ con la pubblicazione di dettagli sulle spese in tutti i settori, agenti e tipi di attività considerati come ‘green’.
“Questo tipo di comunicazione non è affatto una consuetudine per gli altri emittenti di questa tipologia di titoli per non parlare di un paese sovrano: il tentativo della Francia di far luce sulle sue attività verdi in modo credibile è un importante passo in avanti in questo senso e potrebbe servire come modello per gli altri stati sovrani” sostiene Alex Struc, ricordando peraltro come questa emissione con scadenza 2039 sia una risposta diretta alla crescente domanda da parte degli investitori internazionali che cercano di allineare i loro portafogli con il rispetto nei principi ESG.
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