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Borse, Francia e Italia in forte ritardo rispetto all’indice mondiale

Negli ultimi 5 anni l’indice MSCI World delle borse mondiali è cresciuto del +77,4% mentre il Cac40 di Parigi del 43,1% e il FtseMib di Piazza Affari solo del 15,3%.

17 Febbraio 2017 09:21

financialounge -  Amundi borsa francia Ftsemib italia Piazza Affari
La scorsa settimana, gli investitori hanno continuato a prestare attenzione alle incertezze politiche in Europa: la conseguenza si è fatta sentire soprattutto sullo spread (differenziale di rendimento) italiano (balzato al di sopra dei 200 punti base) e francese rispetto al bund decennale tedesco.

Sul versante azionario, invece, l’interesse degli operatori di mercato è stato calamitato soprattutto dai risultati aziendali relativi al fatturato e ai profitti del quarto trimestre del 2016. Infatti, la stagione delle trimestrali è nella sua fase culminante negli Stati Uniti e in Giappone, dove rispettivamente il 56% e il 62% delle società hanno reso noti i loro dati di bilancio: in Europa, invece, siamo in ritardo (soltanto il 27% delle imprese quotate ha pubblicato i dati) con la zona euro ancora più attardata (solo il 17% delle società ha annunciato le trimestrali.

In ogni caso, come fanno notare gli analisti di Amundi, pur tenendo nel dovuto conto queste differenze ‘temporali’, si può constatare che i dati del quarto trimestre del 2016 sono stati piuttosto soddisfacenti: negli Stati Uniti, in particolare, il 75% delle aziende dell’indice S&P500 di Wall Street ha evidenziato sorprese positive, in Giappone il 70% delle compagnie dell’indice Topix, e in Europa il 52% delle società dello Stoxx 600.

“L’incremento degli utili per azione (eps) nel quarto trimestre del 2016 è stato in media del 6,6% negli Stati Uniti, del 7,3% in Europa, del 14,0% nella zona Euro e del 15,0% in Giappone” specificano i professionisti di Amundi.

Tuttavia, se è vero che l’aumento degli utili è un fattore positivo per il mercato azionario (viste le alte valutazioni che esso al momento esprime), è però vero che gli investitori continuano ad essere frenati dall'incertezza politica.

A dispetto dei solidi risultati aziendali, la zona Euro, e in particolare la Francia e l'Italia, hanno registrato performance da inizio anno al 10 febbraio scorso inferiori all'MSCI World rispettivamente dell'1,7%, del 2,5% e del 5,6%. Da notare che questo ‘gap’ è andato via via ampliandosi nel corso degli ultimi cinque anni al punto che, se l’indice FtseMib di Piazza Affari ha messo a segno un rialzo del +15,3% (dal 10 febbraio 2012 al 10 febbraio scorso), l’indice Cac40 di Parigi ha registrato un +43,1% e l’indice MSCI World delle borse mondiali si è apprezzato del +77,4%.

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