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Idee di investimento – Azioni – 27 febbraio 2017

27 Febbraio 2017 09:28

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le caratteristiche dinamiche l’anno in corso potrebbe ricalcare il 2016 ma volatilità e incertezza non mancheranno. I mercati negli ultimi anni hanno quasi snobbato gli eventi politici ma questo gap, prima o poi, potrebbe restringersi. Quindi le elezioni in programma in Francia, Germania, Olanda e, chissà, in Italia, potrebbero rappresentare un elemento di incertezza in grado di influenzare i mercati” ha puntualizzato nell’articolo “Aumentare il peso dell’equity nei portafogli degli italiani”, Giuliano D’Acunti, Head of Sales di Invesco per l’Italia, che poi ha specificato come dovranno adattarsi i portafogli: “A nostro avviso bisognerà privilegiare nell’impostazione i risk asset, ovvero obbligazioni high yield e investment grade di bassa qualità oltre all’equity. Quest’ultima componente dovrebbe essere aumentata soprattutto in Italia, dove i risparmiatori hanno sfruttato il trend trentennale delle obbligazioni che ora verrà a mancare”.

Anche Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR, vede favorite le azioni alle obbligazioni. “Se proseguirà il flusso di dati economici convincenti e la crescita dei profitti, i listini beneficeranno di un sostegno e questo fornisce una valida ragione per continuare a prendere vantaggio del momentum: le azioni sono aiutate dal movimento dei tassi e dalle valutazioni relative” precisa nell’articolo “I tre grandi rischi da tenere d’occhio per la parte core del portafoglio” Carlo Benetti, secondo il quale il rischio è il motore della performance, le scelte direzionali sono quelle che premiano, e non ci intravedo per ora segnali di indebolimento o di cambiamento delle condizioni di fondo.

Tra gli approcci di portafoglio che si sono distinti negli ultimi tempi spicca quello incline alle tematiche ESG (environmental, social e governance - l’investimento finanziario orientato al rispetto ambientale, sociale e di governance). “A livello globale abbiamo scommesso con grande anticipo sul mercato ESG, che punta sulle azioni che generano utili rispettando l’ambiente e i principi etici, e posso dire che i primi risultati in termini di rendimento sono già arrivati” ha infatti tenuto a precisare Paolo Proli, Head of Sales and Marketing di Amundi Asset Management, nell’articolo “Il robo advisor non può sostituire il consulente in carne e ossa”.

Ma quali potrebbero essere le più interessanti opportunità da cogliere sul mercato in questo 2017? “I mercati emergenti possono essere una delle più interessanti novità per il 2017” ha specificato nell’articolo “Mercati azionari, pronti a sfruttare tutte le occasioni del primo semestre”, Lorenzo Alfieri, Country Head per l’Italia di JP Morgan Asset Management che ha poi spiegato: “Inizialmente si pensava a una Trump-economy che avrebbe penalizzato gli emergenti, ma in realtà i primi passi non sono stati così negativi. Il dollaro non dovrebbe continuare a rafforzarsi e nel frattempo le economie emergenti stanno proseguendo in una fase di recovery, con alcune aziende che stanno sorprendendo in termini di crescita degli utili. Da Russia, Brasile ed Europa dell’Est abbiamo dati che dipingono un’economia sostenuta: ciò favorisce in senso complessivo l’area degli emergenti anche se bisogna fare dei distinguo e scegliere con attenzione”.

Rimanendo nei mercati azionari emergenti, il team Quality Growth di Vontobel AM sottolinea l’importanza di restare pazienti al fine di fare le scelte giuste per ottenere una performance costante e sostenuta nel corso del tempo. E per farlo, spiegano perché continuano a preferire il settore dei beni di consumo a discapito dei ciclici. Questi ultimi, in particolare quelli relativi al comparto energetico e dei materiali di base, sono stati rapidissimi a scattare una volta iniziata la ripresa ma i loro utili potrebbero essere, secondo il team Quality Growth di Vontobel AM, volatili e sospinti da fattori macro-economici più ampi, il che porta tipicamente a un andamento alquanto imprevedibile dei prezzi di queste azioni. Inoltre, dal momento che i mercati emergenti hanno mostrato in passato di essere esposti a rischi politici a seconda del paese e a contesti macro-economici problematici, il team tende a privilegiare le compagnie in grado di offrire una crescita degli utili a lungo termine sostenibile e prevedibile, anno dopo anno. “Di solito, tendiamo a trovare più opportunità di questo tipo nei beni di consumo di base, pronto un settore meglio impostato per sfruttare le opportunità di crescita strutturale a lungo termine dei mercati emergenti. Le società di questo settore sono più strettamente collegate alla crescita della classe dei consumatori domestici e ai trend demografici favorevoli che sostengono i mercati emergenti” spiegano nell’articolo “Mercati emergenti, perché preferire i beni di consumo per il lungo periodo” gli esperti del team.

Infine se, come spiega Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, nell’articolo “Europa e Giappone, la dinamica degli utili favorisce queste borse”, gli ultimi dati trimestrali delle aziende di Europa e Giappone indicano che è in atto un’accelerazione dei profitti con prospettive migliori rispetto a Wall Street, Alberto Chiandetti, Gestore di FF Italy Fund, suggerisce di non trascurare le occasioni presenti in Piazza Affari.

Nell’articolo “Mercato italiano, opportunità interessanti nonostante le ombre”, Alberto Chiandetti sottolinea infatti come la crescita globale avrà effetti anche nel nostro paese: l’importante è investire nelle aree in cui il miglioramento non sia già prezzato. “Vedo in particolare opportunità in alcune aziende legate a consumi domestici ovvero società collegate al ciclo italiano che potrebbero recuperare terreno nel 2017” ha precisato il manager che, per quanto riguarda le commodities, ha ridotto negli ultimi mesi l’esposizione ai titoli che dipendono maggiormente dai tassi di interesse mentre sul fronte dei servizi finanziari, dopo la ricapitalizzazione del Monte dei Paschi che “ha rimosso il rischio contagio”, il fondo FF Italy Fund ha incrementato l’esposizione mantenendo però un sovrappeso solo su quegli istituti che presentano una qualità del credito già elevata evitando invece titoli meno solidi, anche quando abbiano valutazioni a forte sconto.

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