Basilea IV

News & Views – 27 febbraio 2017

27 Febbraio 2017 09:45

financialounge -  Basilea IV EPUI News & Views vix VUCA
ass="p1">Insight dalla redazione di FinanciaLounge su quello che si muove nelle economie e nei mercati.
Correlazioni pericolose
Si chiama VUCA e ne facciamo la conoscenza grazie a Constantin Gurdgiev, su Seeking Alpha. Diciamo subito cosa vuol dire il nuovo acronimo, sta per “volatile, uncertain, complex and ambiguous” e descrive l’ambiente che i mercati stanno vivendo. I mercati e le economie non sono più coerenti con i vecchi metodi di misurazione del rischio. Da una parte abbiamo infatti il buon vecchio VIX, l’indice della volatilità detto anche indice della paura, perché ci dà la misura dell’avversione al rischio da parte degli investitori. Oggi il VIX è ai minimi record, perfino al di sotto dei livelli del 2005-2006, quando i mercati viaggiavano in crescita con moderata tranquillità. In pratica, visto con gli occhi degli investitori, il rischio è sparito. Poi abbiamo gli EPUI, che sta per Economic Policy Uncertainty Indices, che invece a livello globale viaggiano ai massimi di sempre e sono caratterizzati da estrema volatilità e da valutazioni estreme. La correlazione tra EPUI e VIX non è mai stata così divergente, uno va da una parte, gli altri dalla parte opposta. La correlazione negativa ha un precedente di due mesi, giugno e luglio 2007. Probabilmente segnalava quello che sarebbe arrivato un anno dopo. Ci risiamo? Sicuramente qualcuno si sta sbagliando.

Il club degli scontenti
È un’associazione in crescita, le iscrizioni si moltiplicano. Non sono contenti i money manager, perchè le loro performance sono indietro rispetto allo S&P 500 e manca solo un mese alla chiusura del trimestre. Neanche gli economisti sono contenti, i dati che vengono dal fronte della realtà sono positivi e contraddicono le previsioni negative, e sono costretti a scrutare i tweet di Trump per capirci qualcosa. Anche gli analisti tecnici sono scontenti, perché i mercati si rifiutano di fare quella correzione a cui tutte le chart puntano. Gli investitori che sono investiti più che scontenti sono nervosi, perché sono bombardati di news e analisi confuse e negative, mentre se guardano ai titoli che hanno in portafoglio ci sarebbe da sorridere, e hanno paura di tenere le posizioni. Perfino gli scettici sono scontenti, perchè tutto gli dice che bisogna essere appunto scettici su questo mercato ma gli indici raccontano che si sbagliano. La ripresa economica sta andando avanti da troppi anni, prima o poi deve arrivare una recessione. O no? Secondo qualche trader questa ripresa è come il vino di qualità, più invecchia e più è buono. Forse una risposta si può trovare se si va oltre la superficie degli indici per vedere cosa si muove sotto. La leadership di Wall Street è passata di mano, dai titoli difensivi a quelli più aggressivi, i ciclici sottoperformano. E questo potrebbe segnalare un’accelerazione in corso d’anno più che una correzione. E il club degli scontenti potrebbe registrare nuove iscrizioni.

Basilea IV seppellita da una lettera
Quando a inizio gennaio è uscita la notizia che il comitato di Basilea per la supervisione bancaria aveva rinviato a un prossimo futuro il meeting che avrebbe dovuto fissare nuovi e più pesanti requisiti di capitale per le banche abbiamo scritto che ‘prossimo futuro’ andava letto come archiviazione di Basilea IV, con grande sollievo per le banche. Che fosse la lettura giusta ce lo conferma una notizia passata quasi inosservata, la lettera spedita a Janet Yellen dal vice-presidente del Financial Services Committee della Camera dei rappresentanti americana, Patrick McHenry. Che ha scritto: “La Federal Reserve deve interrompere tutti i tentativi di negoziare standard vincolanti che appesantiscono le banche americane fino a che il Presidente Trump avrà avuto l’opportunità di nominare rappresentanti in grado di dare la priorità agli interessi più importanti dell’America”. McHenry cita esplicitamente i contatti con “burocrati globali in terra straniera” tra le cose da cui la Fed deve tenersi alla larga. Cosa pensi Trump di Basilea IV non si sa, ma si sa cosa pensa dell’eccesso regolatorio sulle banche: sta infatti smontando il Dodd-Frank act. Un portavoce della Fed, Eric Kollig, ha detto che la lettera è stata ricevuta e che presto arriverà una risposta. Sono passate un paio di settimane ma ancora non se ne ha notizia. Conclusione: Basilea IV bye bye. A meno che i “burocrati globali in terra straniera” non decidano di andare avanti lo stesso, caricando di nuovi requisiti le banche su cui hanno la possibilità di intervenire, vale a dire quelle europee. Sarebbe il massimo dell’autolesionismo, un colpo di grazia alle banche del continente e il globo consegnato ai colossi di Wall Street. Ma il sadomasochismo del burocrate globale potrebbe esserne tentato.

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