BCE

Area euro, un aumento dei tassi rappresenterebbe un rischio sistemico

L’annuncio di un tapering da parte della BCE potrebbe innescare un rialzo brusco dei tassi nella zona euro che, a sua volta, innescherebbe una nuova crisi dell’euro.

28 Febbraio 2017 09:39

financialounge -  BCE Ethenea italia tapering tassi di interesse Yves Longchamp
L’area euro non è in grado di affrontare un aumento dei tassi d’interesse: una evenienza che rappresenterebbe un rischio sistemico.

A sostenerlo è Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG, secondo il quale se la BCE dovesse annunciare un tapering nei prossimi mesi si determinerebbe un brusco aumento dei rendimenti di tutti i titoli di Stato europei: un contesto insostenibile per i paesi europei più fragili, come l’Italia, capace persino di innescare una nuova crisi dell’euro.

Yves Longchamp parte da quanto è accaduto ai Treasury decennali americani a seguito dell’annuncio di riduzione del quantitative easing fatto dal Presidente della Fed Ben Bernanke nel 2013. Constatando che il rendimento dei Treasury giunse quasi a raddoppiare (spingendosi al 3%), il manager ipotizza, nel caso di un tapering europeo, che i governativi decennali potrebbero raggiungere il 2% in Germania, il 2,5% in Francia, il 3,1% in Spagna, il 3,8% in Italia e il 6,5% in Portogallo.

“Secondo la nostra analisi, questi livelli sarebbero insostenibili per i paesi europei più fragili e potrebbero innescare una nuova crisi dell’euro” puntualizza Yves Longchamp, che vede nell’Italia il punto critico: l’Italia, che con 2.360 miliardi di euro è il terzo paese più indebitato al mondo dopo Stati Uniti e Giappone, costituisce infatti, secondo il manager, il rischio maggiore per l’Eurozona.

“Se quest’analisi è corretta, saranno i rendimenti italiani, non la Germania o gli Stati Uniti, a stabilire il livello del tasso privo di rischio” specifica Yves Longchamp che poi spiega: “L’Italia è troppo grande per fallire a causa delle ripercussioni potenzialmente disastrose che tale fallimento avrebbe sul sistema dell’Eurozona. Ma l’Italia rimarrà ‘priva di rischio’ fintanto che i rendimenti italiani resteranno inferiori alla crescita del PIL nominale, che dovrebbe raggiungere il 2,2% nei prossimi anni”.

E, dal momento che attualmente il rendimento del BTP decennale è circa il 2,20%, secondo Yves Longchamp si potrebbe aver già raggiunto il livello più elevato del tasso privo di rischio per quest’anno.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Ethenea


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