Amundi
Mercati azionari e high yield, i prezzi adesso sembrano aver corso molto
Sia gli indici dei mercati azionari che le quotazioni dei bond high yield sembrano aver raggiunto valutazioni eccessive: il potenziale di rialzo è adesso limitato.
7 Marzo 2017 10:12
Se si osservano le performance degli indici dei fondi comuni non si può non notare come negli ultimi 12 mesi la propensione al rischio abbia ripagato in termini di rendimenti.
Infatti, l’indice dei fondi monetari euro segna un -0,51% (per effetto dei tassi negativi del mercato obbligazionario della zona euro) mentre l’indice dei fondi obbligazionari registra un +2,81%: nello stesso arco di tempo l’indice dei fondi azionari ha messo a segno un +18,15%.
Un rally, quello del mercato azionario, che è proseguito anche a febbraio. La scorsa settimana, più in particolare, l'indice MSCI World AC è salito di un ulteriore mezzo punto percentuale beneficiando, tra le altre cose, di un indice ISM manifatturiero superiore alle attese.
Inoltre, se gli indici di Wall Street hanno siglato nuovi record storici, l'Europa è stata trainata dai dati rassicuranti sull'inflazione tedesca, dall'indice PMI e da altri indicatori. Il fatto che l'indice MSCI World AC abbia registrato un rialzo per la quarta settimana consecutiva è un evento piuttosto insolito.
“Dall'elezione di Trump agli inizi di novembre, ovvero quattro mesi fa, i listini azionari hanno continuato a guadagnare, un fenomeno che non ha eguali negli ultimi tre anni” specificano gli esperti di Amundi secondo i quali gli investitori sembrano inclini a vedere il bicchiere mezzo pieno, privilegiando il tema della reflazione e della ripresa degli utili.
Preferiscono invece minimizzare le valutazioni già eccessive di Wall Street, l'imminente rialzo dei tassi da parte della Fed e la fitta agenda elettorale europea.
Il momentum positivo prosegue pure per i mercati del credito, quello cioè delle obbligazioni societarie. Dalla solida dinamica degli indicatori della crescita macroeconomica ai segnali macroeconomici legati alla stagione delle trimestrali, fino alla robusta domanda delle obbligazioni societarie sulla scia della caccia al rendimento e del programma della BCE: sono tutti fattori che hanno supportato finora le obbligazioni societarie.
Più in particolare, nei primi due mesi del 2017, le obbligazioni HY in euro hanno avuto un rendimento totale dell'1,7%, con un extrarendimento dell’1,5% rispetto ai titoli di stato dei paesi core: le obbligazioni societarie di elevata qualità (rating investment grade) hanno invece guadagnato un +0,59%.
Il confronto tra obbligazioni societarie e i titoli di stato dei paesi periferici vede uscire ancora vincitrici le prime: infatti, da inizio anno, i governativi dei paesi periferici ha perso l'1,3%.
“A pesare sono state soprattutto le incertezze politiche che hanno avuto un impatto molto più pesante sui titoli di stato che non sulle obbligazioni societarie. Per contro, alla luce di questa extra performance le obbligazioni societarie evidenziano valutazioni eccessive e, di conseguenza, un minore potenziale di sovraperformance rispetto ai governativi periferici perché si stanno avvicinando le elezioni” commentano gli esperti di Amundi.
Infatti, l’indice dei fondi monetari euro segna un -0,51% (per effetto dei tassi negativi del mercato obbligazionario della zona euro) mentre l’indice dei fondi obbligazionari registra un +2,81%: nello stesso arco di tempo l’indice dei fondi azionari ha messo a segno un +18,15%.
Un rally, quello del mercato azionario, che è proseguito anche a febbraio. La scorsa settimana, più in particolare, l'indice MSCI World AC è salito di un ulteriore mezzo punto percentuale beneficiando, tra le altre cose, di un indice ISM manifatturiero superiore alle attese.
Inoltre, se gli indici di Wall Street hanno siglato nuovi record storici, l'Europa è stata trainata dai dati rassicuranti sull'inflazione tedesca, dall'indice PMI e da altri indicatori. Il fatto che l'indice MSCI World AC abbia registrato un rialzo per la quarta settimana consecutiva è un evento piuttosto insolito.
“Dall'elezione di Trump agli inizi di novembre, ovvero quattro mesi fa, i listini azionari hanno continuato a guadagnare, un fenomeno che non ha eguali negli ultimi tre anni” specificano gli esperti di Amundi secondo i quali gli investitori sembrano inclini a vedere il bicchiere mezzo pieno, privilegiando il tema della reflazione e della ripresa degli utili.
Preferiscono invece minimizzare le valutazioni già eccessive di Wall Street, l'imminente rialzo dei tassi da parte della Fed e la fitta agenda elettorale europea.
Il momentum positivo prosegue pure per i mercati del credito, quello cioè delle obbligazioni societarie. Dalla solida dinamica degli indicatori della crescita macroeconomica ai segnali macroeconomici legati alla stagione delle trimestrali, fino alla robusta domanda delle obbligazioni societarie sulla scia della caccia al rendimento e del programma della BCE: sono tutti fattori che hanno supportato finora le obbligazioni societarie.
Più in particolare, nei primi due mesi del 2017, le obbligazioni HY in euro hanno avuto un rendimento totale dell'1,7%, con un extrarendimento dell’1,5% rispetto ai titoli di stato dei paesi core: le obbligazioni societarie di elevata qualità (rating investment grade) hanno invece guadagnato un +0,59%.
Il confronto tra obbligazioni societarie e i titoli di stato dei paesi periferici vede uscire ancora vincitrici le prime: infatti, da inizio anno, i governativi dei paesi periferici ha perso l'1,3%.
“A pesare sono state soprattutto le incertezze politiche che hanno avuto un impatto molto più pesante sui titoli di stato che non sulle obbligazioni societarie. Per contro, alla luce di questa extra performance le obbligazioni societarie evidenziano valutazioni eccessive e, di conseguenza, un minore potenziale di sovraperformance rispetto ai governativi periferici perché si stanno avvicinando le elezioni” commentano gli esperti di Amundi.
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