Analyst Survey 2017

Nel 2017 torna a crescere la fiducia delle imprese

La ricomparsa di forze cicliche ha portato ottimismo in tutti i settori, invertendo la tendenza negativa. L’analisi condotta da Fidelity International.

14 Marzo 2017 15:16

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Dopo alcune annate negative, torna a crescere la fiducia tra i manager delle più importanti aziende a livello globale. Il dato arriva dall’Analyst Survey 2017, una ricerca condotta da Fidelity International che ha raccolto le opinioni di 146 analisti azionari e obbligazionari formulate nel corso di circa 17mila incontri.

Il sentiment globale è nettamente migliorato rispetto al 2016 in tutte le regioni e in tutti i settori presi in esame. Grazie alla ricomparsa di forze cicliche, i CEO considerano la crescita generata dalla domanda come il principale fattore trainante degli utili delle rispettive imprese per il 2017. Lo scorso anno, invece, il principale parametro di riferimento era considerato la riduzione dei costi. L’indicatore del sentiment di Fidelity, che prende in considerazione vari aspetti, è risalito in maniera decisa in Europa Orientale, Medio Oriente, Africa e America Latina mentre in Cina è tornato ai livelli del 2014.

Prima di fornire qualche dato, è bene specificare che un punteggio da 0 a 5 indica un sentiment negativo, da 6 a 10 indica, invece, un sentiment positivo. Per quanto riguarda i settori, va sottolineato il ritorno di un atteggiamento positivo nella cosiddetta “old economy”. In particolare, nel settore energia il sentiment 2017 è pari a 6,4 punti contro i 2,1 dell’anno scorso, mentre nei materiali si è passati da 2,5 (2016) a 6,4 (2017).

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“Dalla nostra ultima indagine – ha commentato Martin Dropkin, Direttore della ricerca obbligazionaria in Fidelity International – i cambiamenti politici che sono intercorsi hanno impresso una nuova direzione a livello globale. I fondamentali societari sembrano essere in una fase di miglioramento generalizzata”.

Tra i dati raccolti, il punteggio più basso è il 5,1 relativo al sentiment nel settore dei beni di consumo discrezionali, solitamente favoriti dalle riprese cicliche. Un dato che Michael Sayers, Direttore della ricerca finanziaria di Fidelity International, spiega con “i profondi cambiamenti sul fronte dei consumi” dovuti allo spostamento della spesa “dai punti vendita fisici al mercato online” portando così a un aumento della concorrenza con “contrazione dei margini di profitto”.

Bene, invece, l’informatica con un sentiment a 7,5 punti nonostante il mercato al consumo degli smartphone sia relativamente maturo. Secondo Sayers, la posizione del settore informatico è “unica” perché può “sconvolgere altri settori rimanendo relativamente stabile”.

Fra i fattori da monitorare con maggiore attenzione, l’indagine segnala l’aumento dei prezzi, con particolare riferimento alle dinamiche in corso negli USA e nel Regno Unito.

Infine, secondo l’analisi condotta da Fidelity International, la Brexit sta incidendo sulla propensione delle società a investire nel Regno Unito: “I nostri analisti non ignorano i molteplici problemi politici con cui il mondo deve confrontarsi – ha spiegato Martin Dropkin – ma in generale non ritengono che le decisioni d’investimento della società ne risulterebbero penalizzate, con la sola eccezione della Brexit”.

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