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Scelte di portafoglio, il giusto mix tra obbligazioni societarie e Treasury USA
Non solo selezionati bond societari e dei paesi emergenti, ma anche una quota di Treasury e di duration utile per controbilanciare i rischi non previsti dal mercato.
15 Marzo 2017 10:00
“Questi ultimi sette anni ci hanno insegnato che la diversificazione è un elemento fondamentale per la costruzione di un portafoglio equilibrato, in grado di affrontare i diversi scenari di mercato che possono verificarsi” sostiene Ken Leech, CIO e Portfolio manager di Western Asset (gruppo Legg Mason Global Asset Management) che, in linea con questo approccio adotta scelte di investimento che, da un lato, mirano a sfruttare le occasioni presenti tra le obbligazioni societarie e i paesi emergenti, e, dall’altro, fanno leva sulla capacità di reazione dei Treasury e della duration (scadenza media dei titoli) in caso di segnali negativi dell’economia americana che possano determinare un brusco ribasso dei tassi obbligazionari a medio-lungo termine.
Nell’ambito delle obbligazioni societarie, ad esempio, Ken Leech ammette che le attuali valutazioni non sono più tanto appetibili come lo erano a febbraio dello scorso anno, pur rimanendo comunque interessanti: l’importante è riuscire ad individuare le opportunità più attraenti in questo spazio, soprattutto alla luce del fatto che a causare l'aumento delle valutazioni è stato il miglioramento dei fondamentali del credito e delle prospettive di crescita economica rispetto alla prima metà del 2016.
Ken Leech, pur ritenendo che l’implementazione delle riforme fiscali annunciate dall’amministrazione Trump richiederà tempo, resta fiducioso sulla possibilità di assistere già quest’anno alla messa in atto di alcune modifiche in questo senso.
Al di fuori degli USA, invece, i segnali di una crescita in graduale aumento e di una inflazione in ripresa, sostenuti da un continuo approccio accomodante da parte delle autorità, secondo Ken Leech rende il mercato obbligazionario societario statunitense più attraente: offre infatti rendimenti più elevati e si trova in una miglior fase del ciclo economico rispetto alle altre controparti internazionali.
“Per quanto riguarda i titoli investment grade, il nostro focus è su quei settori dove non ci aspettiamo di assistere a un'espansione del debito corrente e nello specifico siamo favorevoli alle società attive nei settori dell’energia e del metal&mining - dal momento che i bilanci di queste società devono ancora riassestarsi dopo la fase di calo dei prezzi delle materie prime - e ai finanziari” precisa poi Ken Leech, che, negli high yield ha invece ridotto l’esposizione al settore energy, reinvestendo la liquidità in emissioni di società di noleggio di attrezzature (che dovrebbero beneficiare di una crescente spesa in infrastrutture) ed alcuni venditori al dettaglio specializzati.
Per quanto riguarda invece il debito dei mercati emergenti, dove le valutazioni rimangono su livelli decisamente appetibili, il gestore vede alcuni casi di opportunità interessanti sia a livello di emissioni in valuta forte (USD) che in valuta locale.
Infine, Ken Leech suggerisce di osservare come le proiezioni di lungo periodo della Fed su un livello dei Fed funds rate al 3% sia soltanto 20 punti base superiore a quanto previsto dai mercati.
“Le prossime mosse della Fed sui possibili rialzi dei tassi sono già state ampiamente scontate dalle valutazioni di mercato e ciò significa, a nostro avviso, che qualsiasi segnale negativo potrebbe portare ad un brusco ribasso dei tassi obbligazionari USA a medio lungo termine (con conseguente rialzo dei prezzi delle obbligazioni). Per questo motivo riteniamo utile controbilanciare le nostre esposizioni su prodotti a spread (obbligazioni societarie e dei Paesi emergenti) con una esposizione ai Treasury e una gestione attiva della duration, anche a costo di sacrificare parte del potenziale di rialzo del mercato” conclude Ken Leech.
Nell’ambito delle obbligazioni societarie, ad esempio, Ken Leech ammette che le attuali valutazioni non sono più tanto appetibili come lo erano a febbraio dello scorso anno, pur rimanendo comunque interessanti: l’importante è riuscire ad individuare le opportunità più attraenti in questo spazio, soprattutto alla luce del fatto che a causare l'aumento delle valutazioni è stato il miglioramento dei fondamentali del credito e delle prospettive di crescita economica rispetto alla prima metà del 2016.
Ken Leech, pur ritenendo che l’implementazione delle riforme fiscali annunciate dall’amministrazione Trump richiederà tempo, resta fiducioso sulla possibilità di assistere già quest’anno alla messa in atto di alcune modifiche in questo senso.
Al di fuori degli USA, invece, i segnali di una crescita in graduale aumento e di una inflazione in ripresa, sostenuti da un continuo approccio accomodante da parte delle autorità, secondo Ken Leech rende il mercato obbligazionario societario statunitense più attraente: offre infatti rendimenti più elevati e si trova in una miglior fase del ciclo economico rispetto alle altre controparti internazionali.
“Per quanto riguarda i titoli investment grade, il nostro focus è su quei settori dove non ci aspettiamo di assistere a un'espansione del debito corrente e nello specifico siamo favorevoli alle società attive nei settori dell’energia e del metal&mining - dal momento che i bilanci di queste società devono ancora riassestarsi dopo la fase di calo dei prezzi delle materie prime - e ai finanziari” precisa poi Ken Leech, che, negli high yield ha invece ridotto l’esposizione al settore energy, reinvestendo la liquidità in emissioni di società di noleggio di attrezzature (che dovrebbero beneficiare di una crescente spesa in infrastrutture) ed alcuni venditori al dettaglio specializzati.
Per quanto riguarda invece il debito dei mercati emergenti, dove le valutazioni rimangono su livelli decisamente appetibili, il gestore vede alcuni casi di opportunità interessanti sia a livello di emissioni in valuta forte (USD) che in valuta locale.
Infine, Ken Leech suggerisce di osservare come le proiezioni di lungo periodo della Fed su un livello dei Fed funds rate al 3% sia soltanto 20 punti base superiore a quanto previsto dai mercati.
“Le prossime mosse della Fed sui possibili rialzi dei tassi sono già state ampiamente scontate dalle valutazioni di mercato e ciò significa, a nostro avviso, che qualsiasi segnale negativo potrebbe portare ad un brusco ribasso dei tassi obbligazionari USA a medio lungo termine (con conseguente rialzo dei prezzi delle obbligazioni). Per questo motivo riteniamo utile controbilanciare le nostre esposizioni su prodotti a spread (obbligazioni societarie e dei Paesi emergenti) con una esposizione ai Treasury e una gestione attiva della duration, anche a costo di sacrificare parte del potenziale di rialzo del mercato” conclude Ken Leech.
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