Alessandro Marolda
Risparmiatori italiani, portafogli sempre più esposti alle strategie alternative
Le strategie alternative, global macro e azionario long/short, hanno aumentato il peso nei portafogli dei risparmiatori italiani per ridurre il rischio d’investimento.
27 Marzo 2017 10:04
Un vero e proprio boom delle strategie alternative nei portafogli dei risparmiatori italiani. È quello che emerge dai dati della seconda edizione del Barometro dei Portafogli Italiani, realizzato da Natixis Global Asset Management, che consente di scandagliare i portafogli modello e delle scelte di asset allocation dei consulenti finanziari italiani.
Quest’anno, in particolare, il Portfolio Research and Consulting Group (PRCG) di NGAM ha preso in considerazione 175 portafogli tra conservativi, moderati e aggressivi forniti dai consulenti finanziari e dai private banker italiani tra il 1° ottobre 2015 e il 30 settembre 2016.
“Una delle evidenze più interessanti è che più i profili sono prudenti, più alta è la scelta di fondi alternativi o di fondi multi asset” tiene a precisare Alessandro Marolda, Senior Analyst Portfolio Research and Consulting Group di Natixis Global Asset Management. Infatti, oltre il 25% dei portafogli conservativi sono impiegati in strumenti alternativi: percentuale che scende al 14% e al 7% nei portafogli, rispettivamente, moderati e aggressivi.
Alessandro Marolda, pur sottolineando come questo trend sia un fenomeno globale registrato anche in altri paesi analizzati, ritiene che gli strumenti alternativi siano utilizzati come fattori di riduzione del rischio e non per generare ritorni. Il Portfolio Research and Consulting Group ritiene che se i tassi di interesse dovessero continuare a rimanere bassi a livello globale, questa dinamica potrebbe continuare negli anni successivi.
“L’obiettivo è determinare il contributo di ogni asset class in termini di rischio e di rendimento, così da aiutare i consulenti a costruire e gestire meglio le necessità e le aspettative dei clienti” aggiunge infine Antonio Bottillo, Country Head and Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management.
Quest’anno, in particolare, il Portfolio Research and Consulting Group (PRCG) di NGAM ha preso in considerazione 175 portafogli tra conservativi, moderati e aggressivi forniti dai consulenti finanziari e dai private banker italiani tra il 1° ottobre 2015 e il 30 settembre 2016.
“Una delle evidenze più interessanti è che più i profili sono prudenti, più alta è la scelta di fondi alternativi o di fondi multi asset” tiene a precisare Alessandro Marolda, Senior Analyst Portfolio Research and Consulting Group di Natixis Global Asset Management. Infatti, oltre il 25% dei portafogli conservativi sono impiegati in strumenti alternativi: percentuale che scende al 14% e al 7% nei portafogli, rispettivamente, moderati e aggressivi.
Alessandro Marolda, pur sottolineando come questo trend sia un fenomeno globale registrato anche in altri paesi analizzati, ritiene che gli strumenti alternativi siano utilizzati come fattori di riduzione del rischio e non per generare ritorni. Il Portfolio Research and Consulting Group ritiene che se i tassi di interesse dovessero continuare a rimanere bassi a livello globale, questa dinamica potrebbe continuare negli anni successivi.
“L’obiettivo è determinare il contributo di ogni asset class in termini di rischio e di rendimento, così da aiutare i consulenti a costruire e gestire meglio le necessità e le aspettative dei clienti” aggiunge infine Antonio Bottillo, Country Head and Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Global Asset Management.