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Asta TLTRO, la domanda record è un fattore positivo per i titoli finanziari

La domanda all’ultima asta TLTRO della BCE è stata ampiamente superiore alle attese con 233,5 miliardi erogati: un buon segnale per i titoli finanziari.

29 Marzo 2017 09:51

financialounge -  Amundi BCE Mario Draghi prestiti settore bancario TLTRO
L’asticella delle previsioni di raccolta era stata ampiamente rivista al rialzo negli ultimi giorni e portata nel range compreso tra i 110 e i 125 miliardi di euro. Tuttavia nell’ultima asta TLTRO (Targeted longer-term refinancing operation) della BCE la domanda di finanziamenti da parte delle banche europee si è attestata al livello record di 233,5 miliardi.

Per capire la rilevanza del dato, è sufficiente ricordare come nelle ultime tre precedenti aste di TLTRO gli importi richiesti fossero stati decisamente più limitati: 31 miliardi a giugno, 45 miliardi a settembre e 62 miliardi a dicembre 2016.

Una ulteriore conferma della profondità del fenomeno è pure l’impressionante numero di istituzioni bancarie europee che ha partecipato all’asta: ben 474. Secondo gli esperti di Amundi, questa domanda record ha diverse spiegazioni, sia di natura puramente finanziaria e sia di natura macroeconomica.

Sullo sfondo, ma in misura residuale, pure un aspetto legato al persistente rischio politico: “Per quanto riguarda i motivi finanziari, questa è stata probabilmente l'ultima possibilità per le banche di ottenere dei finanziamenti a termine a buon mercato ora che le attese sui tassi di mercato monetario per i prossimi anni stanno risalendo” spiegano gli esperti di Amundi che poi aggiungono anche un altro aspetto non trascurabile: Mario Draghi ha annunciato che nell’ultimo consiglio direttivo della BCE non è stata esaminata la possibilità di un’altra TLTRO.

Però, se questo significa che questa TLTRO dovrebbe essere l’ultima (e quindi anche l’ultima occasione per le banche europee per finanziarsi a tassi ultra convenienti), dall’altra conferma il miglioramento del clima economico. Un contesto nel quale il credito bancario può ripartire in modo graduale, soprattutto nei paesi core dove questa attività potrebbe rafforzarsi nei prossimi trimestri.

Infine, non si può escludere che le banche abbiano, almeno in parte, voluto prendere le loro precauzioni in vista del calendario elettorale, ma questo motivo ha di certo pesato meno rispetto agli altri. In ogni caso, secondo gli analisti di Amundi, l'inaspettato successo dell'operazione è un fattore positivo per i titoli finanziari, non solo per quanto riguarda le prospettive per i margini d’interesse netti (finanziamenti a tassi bassi o negativi in uno scenario che lascia intravedere una ripresa dei volumi dei prestiti) ma anche per una graduale normalizzazione dei tassi di mercato con conseguenti ricadute positive sul modello di business classico delle banche.

Va infatti ricordato che l’unica condizione per gli istituti di credito della zona euro di avere diritto ai prestiti TLTRO consiste nell’impiegare le risorse ricevute per sostenere il credito alle piccole e medie imprese, inserendolo quindi nell’economia reale (escludendo però i mutui immobiliari al fine di evitare la creazione di una possibile bolla finanziaria): gli istituti che non rispettano tale condizione saranno poi obbligati a rimborsare i prestiti ad un tasso penalizzante.

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