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Debito emergente, la strada verso la ripresa di un ciclo virtuoso sembra lunga

La strada per il recupero del terreno perduto dal 2013 sembra essere solo all’inizio per il debito emergente grazie a buoni fondamentali e a cedole generose.

7 Aprile 2017 09:29

financialounge -  inflazione James Barrineau mercati emergenti Schroders
Se si ipotizza che la crescita dei mercati emergenti si attesti ad un tasso doppio rispetto a quella dei paesi sviluppati, si deve constatare che l’inflazione dei paesi in via di sviluppo sta scendendo sotto i livelli di quella delle economie avanzate.

“Un processo che rende i tassi di interesse reali (cioè al netto dell’inflazione) molto attraenti, soprattutto in confronto a quelli dei mercati sviluppati, e sta attirando capitali verso il debito emergente” specifica James Barrineau, Co-Head of Emerging Markets Debt Relative di Schroders. Per questa ragione le valute emergenti si stanno rafforzando e le rispettive banche centrali hanno spazio per tagliare i tassi di interesse. Inoltre, le riserve in valuta estera stanno aumentando, ponendo le basi per un miglioramento della qualità del credito.

“Vista la gravità del crollo valutario che ha preceduto questo periodo, la strada verso la ripresa di un ciclo virtuoso sembra lunga” sostiene James Barrineau, ricordando come, tra il 2013 e il 2015, la performance cumulata dell’indice sulle valute locali ha perso il 29,6%, mentre il deprezzamento del valore nominale delle valute dell’indice, è stato in media del 50%. James Barrineau guarda con attenzione all’inflazione dal momento che i tassi reali su base comparativa (cioè rispetto a quelli del debito dei paesi sviluppati) continueranno a essere attraenti nei mercati emergenti durante il corso del ciclo di apprezzamento valutario.

Il tutto, sottolinea James Barrineau, senza trascurare il progressivo miglioramento della qualità complessiva del credito emergente rispetto a quello dei mercati sviluppati. E che il trend sia ora favorevole al debito emergente lo certificano pure gli ultimi dati di EPFR Global sui flussi di denaro verso i fondi di investimento retail che hanno registrato l’incremento maggiore dallo scorso luglio.

È vero, ammette infine James Barrineau, che gli spread del debito in dollari (cioè l’extra rendimento del debito emergente rispetto ai titoli di stato USA di uguale scadenza) hanno iniziato il 2017 su livelli storicamente elevati rispetto ai mercati sviluppati, tuttavia il miglioramento della qualità del credito degli emergenti suggerisce che possono ridursi ulteriormente (con conseguenti cospicui capital gain per i possessori di questi titoli) e che i rendimenti in valuta locale possono essere estremamente generosi in alcuni Paesi selezionati.

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