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Portafogli obbligazionari, più obbligazioni societarie e meno bund

Per cercare di maggiorare il rendimento potenziale senza aumentare eccessivamente il rischio, si può ancora puntare sui bond societari evitando però i bund tedeschi.

12 Aprile 2017 09:22

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Con i tassi di interesse del mercato obbligazionario in graduale (ma costante) ascesa dal luglio dello scorso anno, risulta sempre più difficile assumere scelte di portafoglio nell’ambito obbligazionario senza compromettere il profilo di rischio complessivo. Infatti, se si desidera guadagnare qualcosa di più rispetto agli striminziti rendimenti offerti attualmente dai titoli a reddito fisso della zona euro di più alta qualità (sia governativi che societari) occorre spostarsi su titoli che, a fronte di cedole più generose, evidenziano rischi maggiori in termini di solidità dell’emittente o delle valute.

Stiamo parlando, per esempio, delle obbligazioni high yield e dei titoli del debito dei paesi emergenti. A questo proposito, però, secondo gli esperti di Amundi, l'attuale fase attendista sui mercati, soprattutto nei confronti delle politiche della nuova amministrazione USA, risulta favorevole agli investimenti nelle valute con alti tassi d'interesse come il real brasiliano. Per quanto riguarda invece il credito, ovvero il segmento delle obbligazioni societarie, dopo un primo trimestre 2017 chiusosi con buone performance per quanto riguarda l’area euro, nei primi giorni di aprile si è notata una certa prudenza tra gli operatori. Nel segmento delle obbligazioni societarie investment grade, i titoli finanziari hanno continuato a registrare performance superiori alla media di mercato, in particolare il debito subordinato (che nel corso del 2016 era stato pesantemente penalizzato).

“Gli spread (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato core della zona euro) e la correlazione positiva con la ripresa delle azioni bancarie, rendono ancora interessanti il debito subordinato finanziario: questo segmento, in aggiunta agli high yield, resta ancora tra quelli da noi preferiti sul mercato del credito nella zona Euro” sottolineano i professionisti di Amundi, che concludono con una considerazione sui titoli di stato di Berlino.

Dopo aver constatato una sostanziale invarianza dei tassi tedeschi alle molte dichiarazioni "dovish" (tranquillizzanti) rilasciate giovedì della scorsa settimana dai membri della BCE (Draghi, Praet), nelle quali hanno indicato che non c'è urgenza di modificare la forward guidance (le intenzioni in tema di politica monetaria da parte della BCE nei prossimi mesi) hanno dichiarato: “Continuiamo ad attenderci un rialzo dei tassi tedeschi a lungo termine nel corso dell'anno”.

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