Andrea Brasili

Elezioni in Francia, le riflessioni e le raccomandazioni dei gestori sui fondamentali economici

Secondo i gestori le preoccupazioni politiche sono in via di riduzione e potrebbero lasciare spazio al ritorno dell’importanza dei fondamentali economici e aziendali.

25 Aprile 2017 08:00

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I mercati hanno mostrato di essere abbastanza soddisfatti del risultato del primo turno elettorale alle presidenziali in Francia. Gli operatori di mercato erano preoccupati soprattutto di due possibili scenari: o una vittoria significativa di Marine Le Pen, oppure una ballottaggio tra Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon, entrambi dichiaratamente molto critici con l’Europa. Il fatto che nessuno dei due scenari si sia materializzato ha fatto tirare un sospiro di sollievo: ora l’attenzione è rivolta al dibattito presidenziale previsto per il 3 maggio e sugli exit poll che condurranno al voto del 7 maggio. Nel frattempo, gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (GSAM) ritengono probabile un re-pricing moderato del mercato moderato.

“Ci aspettiamo sostegno all'Euro e ai titoli di stato francesi, e un impatto positivo sulle azioni europee, che, tuttavia, hanno registrato buone performance negli ultimi mesi, in un contesto in cui i miglioramenti dei dati economici europei sembrano aver messo in ombra le preoccupazioni politiche” spiegano i professionisti di GSAM che poi aggiungono: “Probabilmente il rischio politico in Europa tenderà a scendere nella lista di priorità degli operatori di mercato. Nel caso in cui Macron vinca le elezioni, ci aspettiamo una continuità di linea politica, dato che Macron era già ministro dell'economia nell’attuale governo guidato dal presidente Hollande”.

In ogni caso, dal momento che al secondo turno delle elezioni presidenziali, è più probabile una vittoria di Macron rispetto a Marine Le Pen, secondo Vincent Durel, Gestore di [tooltip-fondi codice_isin=LU0261948060"]FF France Fund[/tooltip-fondi] di Fidelity International “possiamo attenderci una sovraperformance del settore finanziario in Francia ed Europa nei prossimi giorni sulla scia del minor rischio politico, un contesto di cui beneficeranno tutti i mercati azionari europei”. Il suo collega, Victoire de Trogoff, Gestore azionario Europa di Fidelity International, sottolinea come il risultato del primo turno, rappresenti una buona notizia per le asset class più dinamiche: le azioni rispetto alle obbligazioni, il settore bancario nei confronti di quello dei beni di consumo, le società nazionali rispetto alle multinazionali, i titoli ciclici contrapposti a quelli difensivi, l’euro rispetto al dollaro USD. “Se Macron dovesse vincere al secondo turno, i mercati tenderanno a privilegiare i risultati societari: quelli comunicati per il primo trimestre 2017 sono piuttosto incoraggianti e fanno ben sperare in ulteriori revisioni al rialzo delle stime. I fondamentali potranno ora riprendere il loro ruolo di catalizzatori delle decisioni di investimento” sostiene Victoire de Trogoff.

Anche Andrea Brasili, Senior Economist Global Asset Allocation Research di Pioneer Investments e Monica Defend, Head of Global Asset Allocation Research di Pioneer Investments, nella loro analisi dei risultati del primo turno elettorale in Francia, sottolineano come il rischio di avere un Presidente che chiaramente non sia gradito alla stragrande maggioranza degli elettori francesi sia adesso più contenuto. “Ci aspettiamo che questo risultato elettorale sia ben visto dal mercato, portando ad un possibile trend rialzista delle azioni europee e ad un restringimento degli spread (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato tedeschi) dei periferici europei dei governativi francesi” commentano i due manager che restano costruttivi sulle attività rischiose, in particolare sulle azioni, basandosi sui migliori dati di crescita e di inflazione.

“Nel complesso, favoriamo Europa e Giappone, per i miglioramenti del contesto macroeconomico e le valutazioni relativamente attraenti. Consideriamo alcune attività finanziarie percepite come beni rifugio - in particolare lo Shatz a 2 anni - estremamente costose e con valutazioni incoerenti con un contesto di reflazione” puntualizzano inoltre Andrea Brasili e Monica Defend che, tuttavia, continuano a temere il rischio di un incremento della volatilità, visto il numero di sfide geopolitiche ancora in gioco. “Per questo crediamo che gli investitori debbano continuare a mantenere delle forme di copertura attraverso strategie sulla volatilità, esposizione al dollaro USA e all’oro” concludono i due manager.

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