Brexit

Non è soltanto la politica populista a guidare i mercati

La politica populista in Europa e negli USA sembra favorire in qualche modo politiche fiscali più orientate alla crescita economica e al trend reflazionistico.

28 Aprile 2017 09:51

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“La pressione esercitata dai partiti populisti in Europa potrebbe rivelarsi favorevole soprattutto se l’Unione Europea si orienterà verso politiche fiscali più inclini alla crescita” commenta Keith Wade, Chief Economist & Strategist di Schroders, in un’analisi tra politica e mercati.

Un’analisi nella quale lo strategist sottolinea innanzitutto che non è solo la politica populista a guidare i mercati: negli ultimi 12 mesi, infatti, la ripresa economica a livello globale ha acquisito velocità e si è allargata a tutte le aree del mondo contribuendo a fornire un supporto importante ai mercati. Keith Wade ammette però che la politica mantiene una certa influenza sui mercati, sebbene con specifiche differenze.

A cominciare dalle diversità tra i primi effetti della Brexit e quelli scaturiti dalla vittoria di Trump. Nel primo caso, dopo un’iniziale reazione positiva dei mercati finanziari inglesi dovuta alla debolezza della sterlina, il calo della divisa di Londra sta incrementando l’inflazione nel Regno Unito mettendo pressione sui consumi e rallentando l’economia. Negli Stati Uniti i piani di Donald Trump pro-crescita hanno aumentato la fiducia sui mercati portando Wall Street a segnare nuovi massimi storici, ma da qualche settimana cominciano ad emergere diversi dubbi su quello che chiamiamo il trade reflazionistico.

“La politica fiscale, per esempio, potrebbe non essere così di supporto come gli investitori speravano. Gli ostacoli che Donald Trump ha incontrato nel far passare alcune delle sue decisioni in Congresso potrebbe effettivamente rallentare il trade reflazionistico nei prossimi mesi” puntualizza Keith Wade, secondo il quale il vero punto di massima attenzione politica resta l’Europa e, più in particolare, il secondo turno delle elezioni presidenziali francesi.

“Riteniamo che esista una importante differenza tra le elezioni francesi e quello che è successo con la Brexit e con Donald Trump. Marine Le Pen è più una variabile quantitativa conosciuta, quindi abbiamo un’idea di quanto supporto può davvero ottenere, mentre Brexit e Trump erano complete incognite” spiega Keith Wade che rivela infine di ritenere improbabile una affermazione di Marine Le Pen.

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