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Pecca, guadagna e pentiti: il mercato delle 'sin stocks'

Uno spaccato delle cosiddette “azioni del peccato”, emesse da società che producono marijuana o sono proprietarie di strip club e case da gioco.

di Redazione 12 Maggio 2017 15:34

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Una volta si diceva: “vendi, guadagna e pentiti”. Il vecchio motto di Borsa andrebbe aggiornato in “pecca, guadagna e pentiti”. Le chiamano "sin stocks", vale a dire ‘azioni del peccato’, e dal punto di vista dell’investitore e non del peccatore hanno il vantaggio di avere spesso la caratteristica di generare cassa stabile e nel lungo termine e di godere di valutazioni di mercato decisamente abbordabili.

Insomma, oltre al peccato sono azioni che spesso nascondono anche valore. Su Seeking Alpha, Darren McCammon si è divertito a cercare i diamanti nascosti nel letame, parafrasando una vecchia canzone di Fabrizio de Andrè. La prima scoperta è che negli ultimi 50 anni alcune sin stock hanno performato meglio, anche nel confronto con titoli stellari come Microsoft, Cisco, Google, Apple, o perfino la mitologica Berkshire Hathaway di Warren Buffett.

Ce n’è una che nell’ultimo mezzo secolo ha portato a casa il 20% annuo se si conta il reinvestimento dei dividendi, e si chiama Altria. Il nome dice poco? È il produttore delle Marlboro. Le sigarette vanno sempre meno di moda nelle economie avanzate ma l’aumento del reddito di quelle emergenti ha garantito ad Altria un flusso di ricavi costantemente in ascesa negli ultimi decenni. Altria è un sin stock al 100%, non vende solo sigarette ma anche alcolici, e distribuisce Antinori negli Stati Uniti.

Paradossalmente, la cattiva reputazione del fumo di tabacco tiene lontani gli investitori e mantiene il prezzo abbordabile rispetto agli utili che fa. E ha anche il vantaggio di poter alzare i prezzi senza temere un calo dei consumi: un fumatore non smette perché le sigarette aumentano. Dal tabacco alla marijuana, che ha beneficiato del boom della legalizzazione in molti stati a cominciare dal Colorado e sulla quale sono arrivati perfino gli ETF, ma anche alle scommesse e agli Strip Club.

Nel primo campo McCammon segnala Eldorado Resorts, una piccola società di gambling passata in pochi mesi da 4 a 20 dollari per azione. Nella categoria strip club troviamo invece RCI Hospitality, proprietaria di una catena di ristoranti dove le cameriere sono anche spogliarelliste, i cosiddetti breastaurants, passata da 8 a 19 dollari negli ultimi 15 mesi.

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