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Stati Uniti, ora le condizioni del credito sembrano frenare la crescita

Dopo un lungo periodo agevolato da politiche monetarie ultraespansive, il ciclo del credito USA evidenzia diverse criticità nei rischi associati ai prestiti al consumo.

16 Maggio 2017 09:43

financialounge -  Amundi credito al consumo credito d'impresa mercato del credito USA
L’attuale posizione degli Stati Uniti nel ciclo del credito sembra rendere difficile un'accelerazione di rilievo della crescita nei prossimi anni: la vendita delle automobili ha registrato una flessione per il quarto mese consecutivo mentre la crescita dei consumi, che resta sostenuta dall’aumento dei debiti contratti ‘tramite carta di credito’, perderà probabilmente colpi nei prossimi due anni.

È questa la conclusione a cui giunge un’analisi condotta dagli esperti di Amundi alla luce dell’indebolimento della crescita statunitense nel primo trimestre (+0,7% trimestrale annualizzato) mentre si è ampliato lo scarto tra i sondaggi sul clima di fiducia delle imprese, positivi, e contrastanti dati reali.

I professionisti di Amundi si sono chiesti a che punto si trova il ciclo del credito USA, delineando uno scenario variegato e piuttosto contrastante.

Sul fronte dei dati più rassicuranti, figurano quelli relativi alla spesa al consumo che evidenziano un quadro ben diverso da quello del 2008: il debito ipotecario in essere è contenuto ed è concentrato sulle famiglie meno rischiose. D’altra parte, tuttavia, l'indebitamento delle imprese americane non è mai stato così alto, tanto che il Fondo monetario internazionale (FMI) ha messo in guardia rispetto alle difficoltà di assicurare il servizio del debito a una percentuale non trascurabile di imprese americane.

Ma c’è di più. Infatti sono cresciuti in modo sensibile i rischi associati ai prestiti al consumo (studenti, automobili e carte di credito). In particolare, il volume dei prestiti agli studenti è quasi raddoppiato tra il 2008 e il 2016, i debiti contratti per acquistare un'auto sono ora al di sopra del 40% rispetto al picco del 2008 (con, peraltro, una quota sostanziale dei debiti in essere esposta al rischio ‘subprime’) e si è registrata un'impennata anche il debito da carte di credito.

Non deve stupire, quindi, che in questo contesto e alla luce di quanto sta emergendo sul fronte del credito al consumo americano, la Fed di New York ha reso note previsioni piuttosto deboli sulla crescita (solo l'1,75% per il 2018 rispetto al 2,5% per i maggiori attori sul mercato obbligazionario americano), accompagnate da questa spiegazione: ”Per quanto riguarda il 2018, stimiamo che la crescita del PIL sarà vicina alla nostra stima sulla crescita potenziale, con le condizioni finanziarie che continuano a inasprirsi ”.

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