Dorval Asset Management

Decisioni di investimento, un contesto eccezionale per i mercati

Crescita diffusa e tassi di interesse ancora bassi consentono di privilegiare le azioni alle obbligazioni e le borse europee e emergenti a Wall Street.

19 Maggio 2017 09:46

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Con l’elezione di Emmanuel Macron nuovo presidente francese, è stato scongiurato il rischio politico europeo: a questo punto, anche gli osservatori più pessimisti sono costretti ad ammettere che il contesto attuale è estremamente positivo. Infatti, se da un lato la crescita è diffusa e gli investimenti ripartono, dall’altro il ritmo abbastanza moderato della ripresa mondiale (+3,5% nel 2017) consente di mantenere i tassi reali su livelli molto bassi.

Secondo François-Xavier Chauchat, Economista e Membro del team di investimento di Dorval Asset Management (affiliata di Natixis Global Asset Management), le buone notizie giungeranno pure dall’Italia, che mostra finalmente segnali più convincenti di ripresa economica in sempre più numerosi settori.

“Un contesto che consente un più agevole smaltimento dei crediti inesigibili da parte delle banche, con la conseguente riduzione di un rischio importante per il sistema bancario europeo. Le prossime elezioni si dovrebbero svolgere in un clima congiunturale molto diverso da quello del 2013” spiega Chauchat, secondo il quale, in un'ottica di valore relativo, le azioni restano favorite rispetto alle obbligazioni e i mercati europei ed emergenti rispetto a Wall Street. Un altro aspetto rassicurante è poi quello che vede l’assenza di un'esuberanza irrazionale sui mercati.

“Malgrado la valutazione molto elevata degli asset, sui mercati finanziari ci sono pochi segni di esuberanza irrazionale. La performance relativa delle azioni mondiali rispetto al bene rifugio per eccellenza (i titoli di stato USA) è in linea con la ripresa ciclica in atto dall'estate scorsa. L’impatto dei prezzi del petrolio sui mercati emergenti talvolta suscita dei timori, ma non c'è una forte correlazione fra i due mercati. La ripresa dei paesi emergenti sembra solida, in quanto ancorata sulla ripresa dell'economia mondiale, sul calo dei tassi di interesse locali e sulla minore probabilità di guerre commerciali” spiega l’economista di Dorval AM.

D’altra parte, il rendimento dell’azionario globale migliore rispetto a quello delle obbligazioni è in linea con il ciclo economico e con il forte aumento dei profitti aziendali. La crescita mediana degli utili per azione nell'eurozona supera ormai il 10%, sostenuta dalla ripresa economica europea, dalla vivacità del commercio mondiale e dalla politica della BCE.

“Le nostre scelte di portafoglio continuano a puntare sul tema della reflazione nell'area euro (costruzioni, small cap, banche). Ma il boom di redditività che pone maggiori interrogativi riguarda gli Stati Uniti” precisa Chauchat che poi aggiunge: “Le compagnie hi tech americane si sono assicurate la fetta più grossa che mai della creazione di ricchezza globale. Questa sovra-redditività prima o poi dovrà subire una correzione, sebbene per ora le implicazioni restino chiare: il tema della digitalizzazione dell’economia (big data, ecc.) continuerà ad attirare ingenti capitali nei prossimi trimestri, anche in Europa”.

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