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Una congiuntura più favorevole agli investimenti azionari

Alla luce degli ultimi eventi politici (elezione di Macron in Francia e politiche di Trump ingessate) e dei dati macro cinesi, gli investimenti azionari sono favoriti.

31 Maggio 2017 09:53

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In Europa, le preoccupazioni politiche sono finalmente scivolate in secondo piano. Dopo gli esiti elettorali sfavorevoli ai populisti – anti europeisti in Olanda e in Francia e la CDU in Germania che sembra avviata a consolidare la posizione garantendo la continuità con il governo attuale, il quadro politico si è in parte rasserenato, ci sono le condizioni per apprezzare meglio gli investimenti azionari e il sostanziale cambio di passo registrato a livello di fondamentali societari.

“I dati sugli  dell'ultimo trimestre hanno fatto segnare il record da 10 anni a questa parte mentre la leva operativa delle società europee potrebbe trasformarsi da ostacolo in vantaggio per gli investitori nel contesto di lieve reflazione previsto nel prossimo futuro. Sembra inoltre esserci una notevole domanda potenziale di azioni europee, dopo anni di deflussi, soprattutto da parte di investitori asiatici e statunitensi che hanno disertato la regione all'indomani della crisi greca” fanno sapere Toby Nangle, Responsabile Multi-Asset EMEA e Maya Bhandari, Gestore di portafoglio Multi-Asset di Columbia Threadneedle Investments.

Secondo i due manager, anche la situazione in Cina e negli Stati Uniti è piuttosto favorevole alla crescita globale. In Cina, in particolare, i consumi interni hanno dato il contributo più significativo alla crescita del PIL anche nel primo trimestre del 2017 (rappresentando due terzi del 6,9% di crescita registrato). Il mercato immobiliare sembra destare minori preoccupazioni mentre le pressioni sul renminbi cinese sono in via di diminuzione. Infine, ma non certo meno rilevante, le partite correnti appaiono meno problematiche.

Negli Stati Uniti, invece, l'incapacità del presidente Trump di far approvare le sue politiche determina alcune conseguenze positive e altre negative per le azioni. L’allentamento dell'attuazione di un'agenda politica fortemente protezionista ha prodotto una minor turbolenza sui mercati, in particolare quelli emergenti, mentre la riduzione delle probabilità di approvazione del cospicuo taglio delle tasse societarie che il mercato ha già in molti casi scontato nelle valutazioni, potrebbero provocare alcuni contraccolpi.

“Tutti questi fattori concorrono a delineare una congiuntura più favorevole agli investimenti in cui una predilezione verso le azioni dovrebbe apportare benefici ai portafogli” precisano Toby Nangle e Maya Bhandari, che di recente hanno infatti rivisto al rialzo il loro giudizio sulle azioni portandolo da neutrale a favorevole, in considerazione del minore rischio politico e degli sviluppi positivi sul fronte degli utili.

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